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Parolario ricorda l'eno-gastronomo Franco Soldaini

A Villa del Grumello si è tenuto ieri uno speciale appuntamento di Parolario: la presentazione del libro “Franco Soldaini – I sapori della mia vita”. Davanti alla numerosa partecipazione del pubblico è stato inevitabile che l’incontro, moderato da...

A Villa del Grumello si è tenuto ieri uno speciale appuntamento di Parolario: la presentazione del libro “Franco Soldaini – I sapori della mia vita”. Davanti alla numerosa partecipazione del pubblico è stato inevitabile che l’incontro, moderato da Carlo Vischi e Viviana Tombolillo, si sia trasformato in un affettuoso ricordo, da parte di tutti, del famoso eno-gastronomo recentemente scomparso. Gerardo Monizza ha introdotto il libro definendolo “il testamento spirituale di Franco”, e nelle parole delle autrici, Laura Garavaglia e Elena B. Ornaghi, e nell’album fotografico, inserto nel volume, se ne ha avuta conferma: i racconti di Soldaini non si limitano solo a percorrere quella che è stata la sua vita personale e professionale, ma entrano nel cuore di valori che oggi sembrano scomparsi come gentilezza, buona educazione, classe, stile.

Nel libro non si raccontano solo i quarant’ anni di vita di Franco Soldaini sul lago di Como, in particolare a Bellagio e a Como, dove Soldaini fu indimenticato direttore delle scuole alberghiere “Gran Bretagne” e “Gianni Brera-Istituto Casnati”; nella seconda parte, infatti, seguendo il ciclo delle quattro stagioni vengono proposte ricette della tradizione lariana, rivisitate e interpretate da quattro grandi chefs che non solo sono nomi affermati della cucina del nostro territorio, ma sono stati anche allievi, collaboratori e amici di Soldaini, per la precisione Mauro Elli del Cantuccio di Albavilla (primavera), Viviano Panzetta, chef presso il Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure (estate), Enrico Bernasconi del Sant’Anna 1907 di Como (autunno) e Mauro Botta del Ristorante Bellagio (inverno). Attraverso le fotografie di Michele Bollini si riesce a individuare il filo rosso che lega ricetta dopo ricetta, ossia il recupero dei gusti fondamentali e la personale ricerca dei sapori tradizionali perduti, con cui ogni chef è riuscito a trasmettere la propria professionalità e la propria creatività. Infine a prendere la parola è stato Stefano Franzi, maitre chocolatier di Olgiate Comasco, che nel presentare il capitolo finale del libro, dedicato al cioccolato, ha saputo descrivere la golosità e la raffinatezza del “cibo degli dei”.

Ultimo ad intervenire, per condividere un personale ricordo di Soldaini, è stato Fausto Arrighi, direttore della Guida Michelin Italia. Il libro, nato come idea di un progetto editoriale sulla cultura gastronomica del Lario, ha assunto poi una dimensione più ampia, perché all’interesse gastronomico e culturale si è aggiunto quello umano e benefico di devolvere l’intero ricavato alle sezione comasche di Aisla Onlus e Aich Milano Onlus, affinché possano portare avanti la loro quotidiana battaglia a due malattie rare gravemente invalidanti, la Sla e la Corea di Huntington, oltre che continuare a garantire il loro supporto a famiglie e malati.

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