Incontro con l’artista: Just StArt volume 2
Il Gruppo Letterario Acarya in coprogettazione con Slow Lake Como, Slow Moon e il Baradello Art Lab, riprende gli “Incontri con l’artista”, dopo quello dello scorso anno con Vania Elettra Tam. In questa occasione andremo a conoscere di artisti di OpenArtelier che hanno partecipato alla esibizione “Just stArt Volume2”; esibizione che ha conosciuto due momenti espositivi.Il primo legato alla fotografia presso lo Spazio Corbetta di Como a luglio dello scorso anno e un secondo presso il Baradello Art Lab al Castel Baradello all’interno del Parco della Spina Verde. Questo terzo appuntamento, in Acarya vede la presenta di Fabrizio Bellanca, Francesco Corbetta e Simona Muzzeddu che dialogheranno con Max Pini e Luisa Azzerboni
Francesco Corbetta: la lettura di Francesca Tripoli su questa serie #guardomanonvedo è quella di un uomo contemporaneo che viene messo di fronte (e subisce) una smisurata quantità di segnali e stimoli visuali (basti pensare ai social) e vive dentro una iconosfera, soggetti a un continuo bombardamento mediatico. Ne consegue una necessità emergenziale di selezione; di questo ne è ben consapevole l’artista, che mette un muro bianco che nulla ci fa vedere ma che ha, paradossalmente lo scopo di aprirci gli occhi. Questo spazio bianco lascia posto per essere colmato con il nostro immaginario, le nostre emozioni e i nostri pensieri. Uno spazio per far vedere e non semplicemente guardare.
Simona Muzzeddu: gran parte dei suoi lavori sono rivolti al sociale: dall’indagine sul degrado ambientale della serie “Dolls Orphan” a quella sulle malattie fisiche e psicologiche di “Borderline la linea di confine” e “Borderline psychotic activity”, e tutte le tematiche sono in strettissima relazione con suo personale vissuto. La sua creazione, scrive, diventa necessità. La consapevolezza è nella decisione di affrontare le tematiche “scomode”, dentro una società sempre più futile. La memoria diviene necessità emergenziale e il suo lavoro è una continua ricerca sull’umano, in tutte le sue forme e in tutte le sue possibili connessioni con il mondo moderno.
Fabrizio Bellanca: Nella sua prima ricerca artistica, a partire dagli anni ‘90, ha applicato su tela tecniche derivanti dal graffitismo e dal writing metropolitano, con opere caratterizzate da colori forti e forme astratte, per poi passare all’action painting. La vera rivoluzione, nel suo lavoro, avviene negli anni 00, quando "scopre" le lastre d'acciaio come medium; inizia a lavorare su questo nuovo materiale con un mini-utensile rotativo Dremel™, creando effetti sorprendenti. I suoi soggetti sono persone, luoghi e edifici, quasi sempre in grande scala.
OpenArtelier: nato come un portale web di arte contemporanea durante la pandemia ha creato in questi anni uno spazio virtuale vivo e pulsante dove sviluppare e far conoscere le proprie storie e le proprie opere, in un contesto in cui l’arte è la vera protagonista, nonché stimolare lo scambio culturale, mettendo al centro di tutto gli artisti; sempre diversi per stile e formazione, ma accomunati dalla voglia e dalla passione di trasmettere a collezionisti e amanti dell’arte la loro visione del mondo.
Uno spazio virtuale che con esibizioni come questa diventa, anche, spazio reale.
Venerdì 23 febbraio ore 21:00, presso Sala Auser, Palazzo Carducci, Via Cavallotti 7, Como – ingresso libero (non necessaria prenotazione) con possibilità di tesserarsi al circolo. Per maggiori informazioni: acaryacomo77@gmail.com