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Como-Tokamachi: doni e sorrisi per un'amicizia (in kimono) lunga 40 anni

Nell’anno dei festeggiamenti per i 40 anni del legame tra la città di Como e la città giapponese di Tokamachi, la sala consiliare di Palazzo Cernezzi, ha ospitato questa mattina una cerimonia per salutare l’arrivo della delegazione nipponica...

Nell’anno dei festeggiamenti per i 40 anni del legame tra la città di Como e la città giapponese di Tokamachi, la sala consiliare di Palazzo Cernezzi, ha ospitato questa mattina una cerimonia per salutare l’arrivo della delegazione nipponica. Il sindaco di Como, Mario Lucini, insieme al prefetto Bruno Corda, al presidente del Consiglio comunale Stefano Legnani, ai consiglieri comunali, ad Alberto Longatti, presidente della Famiglia Comasca, hanno accolto il sindaco di Tokamachi Yoshifumi Sekiguchi, accompagnato dal presidente dell’associazione Como-Tokamachi, Hideji Maruyama e da numerosi concittadini. Non poteva mancare Akiko Izawa, presidente di Miciscirube, presente insieme ai componenti dell’associazione italo-giapponese nata a Como. Inno del Giappone e inno d’Italia suonati dalla Banda Baradello, bandierine con il sole rosso su sfondo bianco e il tricolore italiano sventolate dagli alunni della scuola primaria Francesco Baracca (gemellata con una scuola di Tokamachi) hanno accolto la delegazione che ha fatto il suo ingresso a Palazzo Cernezzi, arrivando da via Vittorio Emanuele II. Immancabili i tradizionali kimoni, indossati da tanti componenti, sindaco di Tokamachi in testa.

Dallo scalone d’onore, il gruppo si è spostato nella sala consiliare e in sala Stemmi, allestita con un maxi schermo per consentire al numeroso pubblico di assistere alla cerimonia. I discorsi ufficiali sono stati aperti dal sindaco di Como Mario Lucini: “E’ con grande gioia che accogliamo la delegazione della città di Tokamachi che ricambia la visita della delegazione del Comune di Como nella vostra città nello scorso mese di luglio. Vogliamo accogliervi oggi nella nostra città con la stessa amicizia e con la stessa ospitalità con la quale siamo stati accolti a Tokamachi. Questo è lo spirito che anima il gemellaggio: è l’apertura all’altro che ci fa scoprire che le differenze di lingua, cultura e tradizione, non sono dei muri che ci separano, ma delle ricchezze che ci fanno crescere. E questa è anche la straordinaria esperienza dell’Expo, che si svolge a pochi chilometri da qui e che visiterete nei prossimi giorni: l’opportunità di incontrare e conoscere popoli che sembrano così lontani da noi, ma che appartengono alla stessa famiglia umana”.

davHa quindi preso la parola il sindaco di Tokamachi, Yoshifumi Sekiguchi. “Buongiorno Como” ha esordito, in italiano, il primo cittadino. “Il patto firmato contribuisce alla pace e al bene delle nostre comunità” ha proseguito Sekiguchi. Non poteva mancare il ricordo di Piercesare Bordoli, indimenticato presidente della Famiglia Comasca, associazione impegnata da sempre nel sostenere il gemellaggio di Como con il Giappone. “La vostra amicizia resterà sempre nei nostri cuori. Siamo orgogliosi di esservi amici. Vi aspettiamo nel 2020 quando il Giappone ospiterà le Olimpiadi e le Paraolimpiadi”. Dopo i saluti del prefetto Bruno Corda, è seguito l’intervento di Alberto Longatti. “Questa visita è un’occasione felice per rinsaldare l’amicizia, anzi la fraternità che ci lega e per guardare al futuro”. “Cari amici di Como continuiamo a coltivare la nostra amicizia” ha concluso il presidente dell’associazione Como-Tokamachi, Hideji Maruyama. Ai discorsi ufficiali è seguito lo scambio dei doni. Gli alunni della scuola primaria di via Brambilla hanno quindi intonato Sakura Sakura una canzone tradizionale che parla della bellezza dei fiori di ciliegio, l’albero più amato dai giapponesi e consegnato alcuni doni. Ad entrambi i sindaci, sono stati consegnati un libretto con il testo della canzone e rami di ciliegio realizzati dai bambini.

davAl sindaco di Tokamachi, inoltre, sono state regalate delle tessere e delle ciotoline Raku (la tecnica giapponese per la fabbricazione di ceramiche) realizzate in occasione di un laboratorio con l’associazione Como Raku.

Il programma del soggiorno Dopo la cerimonia, la delegazione ha fatto visita alla sede della Famiglia Comasca, al battello Patria e a Villa Olmo, dove accompagnati dall’assessore alla Cultura Luigi Cavadini, ha visitato la mostra “Com’è viva la città. Art & the city 1913-2014”; nel pomeriggio, nell’auditorium del Collegio Gallio, è seguito lo spettacolo “Italia e Giappone: paesi diversi, un’anima sola”; in serata, infine, l’appuntamento con la cena di gala a Villa Geno con l’accoglienza da parte dei figuranti del Palio del Baradello. Per la giornata di domani sono previste una visita all’impianto di potabilizzazione dell’acqua di Acsm-Agam nella caverna dentro il Monte Baradello, una visita al Museo della Seta, la gita in funicolare a Brunate e la visita al Faro Voltiano. Nella giornata di venerdì, la delegazione lascerà Como.

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