Sulutumana, doppio concerto all'Officina della Musica di Como
La parolaccia più famosa della Lombardia e più musicale del mondo è anche il titolo del sesto album di inediti composto di 12 nuove canzoni a firma Sulutumana. "Un vadavialcù nasce spontaneo, un po’come lo starnuto. Quando sta per esplodere non puoi (e non devi) trattenerlo. E così - raccontano ancora i Sultumana - abbiamo sentito il dovere di farci portavoce di questo “caloroso invito”, rivolto prima di tutto a noi stessi".
"Stiamo vivendo il periodo più maturo e consapevole della nostra esperienza artistica - aggiunge ancora Gian Battista Galli, leader della band comasca - ma anche della nostra vita e sentiamo crescere l’urgenza di goderci a pieno ogni prezioso istante che abbiamo a disposizione. E allora vadavialcù a tutto ciò che si pone come ostacolo al nostro slancio vitale: i dubbi, le paure, i calcoli, le recriminazioni. Ma anche vadavialcù a tutti quelli che vogliono vendere opinioni, manipolare cervelli, urlare verità, imporre pensieri e azioni". Insomma un titolo,Vadavialcù, appunto che è una sorta di manifesto senza maschere né ansie commerciali, dalle quali, peraltro, il gruppo non si è mai fatto condizionare. "L’album - continua Galli - è stato registrato nel luogo nel quale da sempre ci sentiamo più a nostro agio, la nostra sala prove, ed è stato mixato presso gli storici Abbey Road Studios di Londra (quelli dei Beatles, ndr)".
Ospite d’onore di questo nuovo disco è nientemeno che il leggendario e indimenticato Ugo Tognazzi, che presta la sua voce nella canzone che dà il titolo all’album, da lui stesso ispirata. Per dire cosa? Ma vadavialcù, ovviamente. "È stato entusiasmante finire col firmare una canzone - ricorda Galli - insieme a un nostro autentico mito, per questo ringraziamo di cuore i figli e famigliari di Ugo che ci hanno concesso questa opportunità. L’idea che ha ispirato il brano viene dalla visione (l’ennesima) dell’episodio “Hostaria” contenuto nel film “I nuovi mostri”, capolavoro della comicità datato 1977 e firmato dai registi Ettore Scola, Mario Monicelli e Dino Risi. Il videoclip che accompagna il singolo Vadavialcù è un omaggio al film stesso". A distanza di più di quarant’anni la “commedia all’italiana” rimane un genere cinematografico ineguagliabile per genio e capacità di descrivere un paese, i risvolti più grotteschi della sua storia ed i vizi più tenaci della sua gente.
Le invettive in Vadalvialcù iniziamo con la prima traccia per tornare soltanto nell’ultima, La ballata dell'odio. Nel mezzo c’è un percorso magico, intimo, disincantato e ricco di sorprese. "Siamo andati alla ricerca di un'estetica musicale - spiega Galli - che mirasse al nocciolo del nostro stile, stando ben attenti a non tradire l'emozione del lampo creativo iniziale". Nonostante gli impasti sonori risultino piacevolmente corposi, si tratta di un disco essenziale, fatto di pochi ingredienti, genuini e dosati con la massima cura, come è da sempre nelle vorde artistiche dei Sulutumana. Alla fine ne è scaturito un sorprendente viaggio suonato e cantato fatto di scommesse giocate, vinte e perdute, piccole fortune conquistate, nuove consapevolezze acquisite, preziose esperienze maturate. Notevoel anche il lavoro di packaging che accompagna questo nuovo disco.
I concerti
Il disco verrà presentato il 18 e 19 marzo sul palco dell'Officina della Musica di Como, dove si potranno scoprire tutte le canzoni del successore di Giù a manetta, il doppio album live, e di Dove tutto ricomincerà, il precedente lavoro di inediti dei Sulutumana.