Sulutumana doppio concerto a Cantù "Nel nome di Fabrizio De André"
Sul palco del Live Club All’1&35circa c'è un giorno d'inverno che non si dimentica mai: l'11 gennaio, l'anniversario della scomparsa di Fabrizio De André. Immergersi tra le gemme di trent'anni di musica - quella che il cantautore genovese ci ha regalato dal 1966 al 1996, da Tutto Fabrizio De André ad Anime salve, attraversando una serie di capolavori irripetibili - sarà un piacere doppio visto che a interpretarle saranno i Sulutumana di Gian Battista Galli insieme ad Alfredo Scogna. Nel vano tentativo di saldare un debito di riconoscenza con uno dei fari più luminosi della storia della canzone d’autore italiana, mercoledì 9 e giovedì 10 gennaio gennaio i Sulutumana sono quindi protagonisti a Cantù di due serate speciali intitolate “Nel nome del Faber”.
I Sulutumana sono reduci dal "triplete" di Cantù per la presentazione del loro nuovo album Vadavialcù. La parolaccia più famosa della Lombardia e più musicale del mondo è anche il titolo del sesto album di inediti composto di 12 nuove canzoni a firma Sulutumana. "Un vadavialcù nasce spontaneo, un po’come lo starnuto. Quando sta per esplodere non puoi (e non devi) trattenerlo. E così - raccontano ancora i Sultumana - abbiamo sentito il dovere di farci portavoce di questo “caloroso invito”, rivolto prima di tutto a noi stessi".
"Stiamo vivendo il periodo più maturo e consapevole della nostra esperienza artistica - aggiunge ancora Gian Battista Galli, leader della band comasca - ma anche della nostra vita e sentiamo crescere l’urgenza di goderci a pieno ogni prezioso istante che abbiamo a disposizione. E allora vadavialcù a tutto ciò che si pone come ostacolo al nostro slancio vitale: i dubbi, le paure, i calcoli, le recriminazioni. Ma anche vadavialcù a tutti quelli che vogliono vendere opinioni, manipolare cervelli, urlare verità, imporre pensieri e azioni". Insomma un titolo,Vadavialcù, appunto che è una sorta di manifesto senza maschere né ansie commerciali, dalle quali, peraltro, il gruppo non si è mai fatto condizionare. "L’album - continua Galli - è stato registrato nel luogo nel quale da sempre ci sentiamo più a nostro agio, la nostra sala prove, ed è stato mixato presso gli storici Abbey Road Studios di Londra (quelli dei Beatles, ndr)".
Ospite d’onore di questo nuovo disco è nientemeno che il leggendario e indimenticato Ugo Tognazzi, che presta la sua voce nella canzone che dà il titolo all’album, da lui stesso ispirata. Per dire cosa? Ma vadavialcù, ovviamente. "È stato entusiasmante finire col firmare una canzone - ricorda Galli - insieme a un nostro autentico mito, per questo ringraziamo di cuore i figli e famigliari di Ugo che ci hanno concesso questa opportunità. L’idea che ha ispirato il brano viene dalla visione (l’ennesima) dell’episodio “Hostaria” contenuto nel film “I nuovi mostri”, capolavoro della comicità datato 1977 e firmato dai registi Ettore Scola, Mario Monicelli e Dino Risi. Il videoclip che accompagna il singolo Vadavialcù è un omaggio al film stesso". A distanza di più di quarant’anni la “commedia all’italiana” rimane un genere cinematografico ineguagliabile per genio e capacità di descrivere un paese, i risvolti più grotteschi della sua storia ed i vizi più tenaci della sua gente.