Elliott Murphy, il "figliol prodigo" del rock torna a infiammare Cantù
Elliott Murphy sarà in concerto giovedì 18 aprile, alle 21.30, sul caldissimo palco del live club canturino All’1&35circa, come sempre in compagnia del fido chitarrista Olivier Durant. Newyorkese e cantautore di culto, Elliott Murphy è un personaggio dalle varie contaminazioni, cresciuto nei club underground della Grande Mela con Lou Reed, New York Dolls, David Byrne e Patti Smith, ma in seguito avvicinatosi anche a Bruce Springsteen, suo grande amico e spesso sul palco e nei dischi con lui nell'arco della sua carriera. Accasatosi alla Polydor, Elliott Murphy esordisce nel 1973 col disco-cult Aquashow, dove piazza subito un colpo da 90, quella Last of the Rockstars che da sempre è uno dei suoi pezzi più rappresentativi. Intravisto un po' nella schiera dei "Beautiful Losers", in seguito Elliott deciderà - dopo 4 dischi con la Polydor - di fondare la propria etichetta (Courtesan) con la quale pubblicherà dischi come Affairs, Murph the Surf, e Milwaukee, quest'ultimo prodotto da Jerry Harrison dei Talking Heads.
Trasferitosi in Francia nei primi anni '90, Elliott Murphy ha continuato ad incidere e esibirsi dal vivo con ottimo successo nel vecchio continente, compresa l'Italia del rock n' roll e della musica di matrice americana. In Selling the Gold del 1995 si cimenta in un duetto con Springsteen. Nei dischi di Murphy, con gli anni, hanno suonato artisti come Phil Collins, Billy Joel, Bruce Springsteen, Mick Taylor, Sonny Landreth, David Johansen, Violent Femmes e Shawn Colvin.
Al suo attivo cinque i libri e quarantacinque album. Noto per i suoi live coinvolgenti, il suo ultimo album di inediti risale al 2017 e si intitola Prodigal Son, pubblicato dalla Route 61 di Ermanno Labianca. Il disco si compone di 9 nuove canzoni tutte registrate al Question de Son Studio, la sala di registrazione dove artisti come Beck e Kanye West hanno lavorato ultimamente di passaggio a Parigi. Prodotto, missato e registrato da Gaspard Murphy, Prodigal Son, in cui sono protagonisti anche le tastiere alla Leon Russel di Leo Cotton e il violino di Melissa Cox, è stato concepito e scritto con l'idea di incorporare un coro gospel e l'impasto di voci che si innalzano per creare un effetto monumentale come in Wit's end. Brani che si evidenziano nel disco sono il singolo Chelsea boots, la love song Let me in e Hey little sister, la toccante storia di una ragazzina che diventa donna. Per non dire della conclusiva Absalom, Davy & Jacky O, un autentico film noir racchiuso in una canzone, che con i suoi oltre undici minuti risulta essere ad oggi la composizione più lunga pubblicata da Murphy nella sua carriera.
Stiamo quindi parlando di un artista che ha contribuito a scrivere pagine importanti del rock fin dagli anni ’70, si pensi soprattutto al suo leggendario debutto del 1973, il già citato Aquashow, e al seguente Lost Generation. Ma inseguire e catturare tutta a discografia di Elliott Murphy è impresa ardua. Intanto godiamocelo live.