Economia, a Como aperte 483 nuove aziende tra luglio e settembre 2018
I dati di Unioncamere: 397 le ditte chiuse nello stesso periodo, con un saldo positivo di 86 unità
Trend in crescita per l'economia comasca nel terzo trimestre 2018: tra luglio e settembre scorso la Camera di Commercio di Como ha annotato 483 iscrizioni di nuove imprese e 397 chiusure di aziende esistenti portando un saldo positivo di 86 nuove unità (con un tasso di crescita del 0,18%).
L’andamento è coerente con il trend nazionale che registra una crescita pari allo 0,20% (12.453 unità), dovuta essenzialmente alla buona performance del Mezzogiorno.
E’ quanto emerge, in sintesi, dai dati diffusi da Unioncamere-InfoCamere sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel terzo trimestre 2018.
La Lombardia segue l’andamento generale con saldi positivi per quasi tutte le città ad eccezione di Sondrio (-9), Mantova (-29) e Lecco (-9). Interessante notare la variazione nella scelta della forma giuridica d’impresa: in tutto lo stivale si rileva un aumento di iscrizioni delle società di capitali a fronte di un calo di società di persone e ditte individuali.
Il bilancio delle regioni italiane
Nonostante i valori complessivi molto contenuti, il saldo trimestrale fa registrare bilanci positivi in tutte le macro-ripartizioni e in tutte le regioni. Il 38,2% dell’intero saldo (4.763 imprese su 12.453) è localizzato nel Mezzogiorno che però, fra tutte le marco-aree, è anche quella che fa segnare la frenata più vistosa del tasso di crescita (-0,2%). Tra le regioni a primeggiare è il Lazio (+2.364), seguito da Lombardia (+1.965) e Campania (+1.668). Rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, le uniche a segnare un lieve miglioramento – anche se di poco - sono state Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Per tutte le altre, la scorsa estate non sarà da ricordare.
Il bilancio dei settori
A livello aggregato, nessun settore mostra saldi negativi mentre, guardando alle singole attività il bilancio estivo mostra segnali di arretramento in alcuni comparti.
A guadagnare di più, rispetto al dato di giugno, sono state le attività di alloggio e ristorazione (+3.337 imprese), i servizi di ristorazione (+2.453), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+1.469) e il noleggio e servizi alle imprese (+1.384) anche se, in tutti i casi, gli aumenti sono in forte contrazione rispetto al 2017. Sul fronte opposto, a scivolare in campo negativo sono stati i settori del commercio al dettaglio di autoveicoli (-520 imprese nel trimestre), le industrie del mobile (-114) e quelle della lavorazione dei minerali (-93). Quanto all’artigianato, il bilancio del trimestre estivo (-999 imprese) segna complessivamente un peggioramento rispetto a quello, pur sempre negativo, di dodici mesi fa, quando chiuse con una perdita di 735 unità.