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Mense scolastiche, centro unico di cottura all'ex Sant'Anna: il Comune studia la proposta dei sindacati

Andata a buon fine la procedura di conciliazione davanti al Prefetto: torna a farsi strada l'ipotesi di via Napoleona

Si è concluso con la procedura di conciliazione l'incontro in prefettura a Como fra sindacati e Comune sul tema scottante delle mense scolastiche. 
La battaglia sindacale è iniziata nei mesi scorsi: al centro del dibattito l'esternalizzazione del servizio cucine dei refettori scolastici comunali che porterà, già dal prossimo giugno, al mancato rinnovo di ben 47 lavoratori precari che diventeranno, quindi, disoccupati. Sul tavolo anche la questione del centro unico di cottura gestito direttamente da Como.

La procedura di conciliazione

"Al Prefetto - spiega Alessandra Ghirotti, segretaria provinciale Fp Cgil - abbiamo ricostruito la vicenda e segnalato le 1600 firme raccolte fra lavoratrici e cittadini per evitare l'esternalizzazione, salvaguardare il personale a tempo determinato, convocare un'assemblea tematica, verificare la fattibilità del centro unico di cottura e spostare l'appalto per la concessione in esterna all'anno scolastico 2019 - 2020".

La conciliazione è andata a buon fine grazie ad alcune aperture ottenute dal Comune: "L'amministrazione - continua Ghirotti - sulle cucine di via Fiume e via Montelungo è tornata sui suoi passi e noi abbiamo apprezzato".

Il centro unico di cottura

La vera novità, però, è l'apertura di Palazzo Cernezzi verso la proposta di realizzare il centro unico di cottura all'ex Sant'Anna come proposto dai sindacati: "C'è l'impegno da parte del Comune - ha spiegato Ghirotti- a realizzare entro il 31 dicembre 2018 uno studio di fattibilità per il punto di cottura in via Napoleona nella struttura dell'ex Sant'Anna. Inoltre, l'appalto sarà triennale, quindi temporaneo e non definitivo".

Il futuro dei dipendenti

Per quanto riguarda i dipendenti, "c'è l'impegno verso chi ha il contratto a tempo indeterminato - continua la nota della Cgil- che resterà sempre dipendente dell'ente e verso cui sono stati scongiurati i rischi di esuberi". Per chi, invece, è assunto a tempo determinato è prevista una clausola nella futura gara di appalto (prevista per maggio), concordata con i sindacati, che preveda un invito alle ditte partecipanti di utilizzare il personale a tempo determinato non più in servizio.

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