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Economia

Lavoro: a Como migliorano le assunzioni ma aumenta la precarietà

Ecco quali sono i settori in cui è più facile trovare occupazione

Uno studio della UIL confronta i dati relativi alle assunzioni, con i numeri delle cessazioni, ovvero tutte le chiusure dei rapporti di lavoro, dai licenziamenti alle scadenze per i contratti a tempo determinato. Il quadro che ne emerge, legato ai primi 9 mesi del 2019, mostra nella provincia di Como una situazione sostanzialmente positiva, almeno per quanto riguarda i numeri presi in senso assoluto. Tra gennaio e settembre del 2019, a fronte di quasi 53 mila assunzioni, sono 47 mila i rapporti di lavoro che si sono conclusi, con un bilancio positivo quindi di quasi l’11%. L'anno scorso il trend, comunque positivo, aveva mostrato numeri occupazionali inferiori.

Un altro dato importante per capire la situazione nel comasco è il fatto che il contributo maggiore a questo dato arrivi dall’aumento dei contratti di lavoro part-time. Quest'anno, 104 lavoratori in più rispetto al 2018 sono stati assunti per 4 o 6 ore al giorno, con un valore assoluto di più di 16.500 casi. Questo dato ha però una contropartita negativa, infatti va a discapito delle assunzioni a tempo pieno, che quest'anno rispetto a quello passato sono diminuite di 644 unità. Il dato suscita preoccupazione per una questione puramente salariale. Il lavoratore part-time, indipendentemente che la scelta possa essere consona ai bisogni del lavoratore dal punto di vista della gestione del tempo, gli permette di fatto uno stipendio nettamente inferiore rispetto al tempo pieno. Ma insieme a questo dato, ce n’è un altro che suscita nei sindacati preoccupazione ancora maggiore, ovvero il saldo negativo tra le assunzioni a tempo indeterminato e quelle a tempo determinato. In particolare a Como nei primi 9 mesi del 2019, sono stati assunti senza scadenza soltanto una minima parte dei lavoratori. La situazione generale che si evince, insomma, è quella dell'aumento del binomio lavoro part time – lavoro a tempo determinato, il che rappresenta una precarietà e una bassa retribuzione che condizionano pesantemente la vita dei lavoratori, limitandone per esempio l'accesso al credito, la credibilità nei confronti di un possibile locatore e, cosa ancora più preoccupante secondo le associazioni, impedisce al singolo di costruirsi una pensione che sia realmente adatta un giorno a mantenersi.

Ma quali sono i settori che assumono di più secondo questo studio della UIL? A Como il settore produttivo che ha creato più occupazione nel periodo in esame è quello dell'agricoltura, dove i nuovi contratti di lavoro sono aumentati del 31%. A sorpresa segue il commercio, che nel 2018 aveva suscitato da parte degli analisti alcune preoccupazioni, e crescono anche, seppur in percentuali nettamente inferiori, le costruzioni e l'industria.

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