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Economia Carate Urio / Via Pangino, 1

Lago di Como, Vuitton comprerà il Castello di Urio

Il brand Belmond, controllato dal colosso francese del lusso LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, è in trattativa

Il lago di Como è ancora al centro dell'interesse dei grandi gruppi e continua la sua ascesa a livello di destinazione turistica e per investimenti nel settore del lusso. Il Castello di Urio, affacciato sul lago tra Moltrasio e Carate, potrebbe essere acquistato già nel 2024. Le trattative, come confermato anche da Opus Dei (attuale proprietario), sarebbero in corso. L'acquirente sarebbe niente meno che il brand Belmond, controllato dal colosso francese del lusso LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, che da anni opera nel settore turistico del lusso. 

Il Castello di Urio

La costruzione, che risale al Seicento, comprende un vasto giardino, allargato e sistemato dal barone Richard che nel 1871 diventò il suo proprietario. Dopo di lui la lussuosa dimora, il castello, passò al  barone Langheim, che si impegnò nel restauro della casa e della facciata, ma tutto finì all'asta perché il barone non aveva disponibilità suffcienti per pagare tutti i lavori. Il Castello di Urio fu acquistato allora dall'Opus Dei, attuale proprietario. Adesso la dimora potrebbe passare al colosso francese del lusso. Le trattative sono segretissime e riservate. La villa viene chiamata castello per le torrette merlate.

Il comunicato di Opus Dei

A confermare la vendita anche Opus Dei, con un comunicato ufficiale sul loro sito che riportiamo integralmente: 

"Dopo una riflessione durata alcuni anni, il Vicario dell’Opus Dei per l’Italia, con i suoi Consigli, ha deciso di non utilizzare più la casa di ritiri spirituali conosciuta come “Castello di Urio”, che era in uso dalla fine degli anni Cinquanta e lo ha comunicato alla società proprietaria dell’immobile.

Tra le riflessioni che hanno condotto a prescindere dall’uso del Castello vi sono l’attuale contesto sociale e culturale e le esigenze logistiche ed economiche delle persone, parecchio mutate negli ultimi tempi. Gli immobili infatti sono sempre considerati come strumenti al servizio dell’apostolato e della formazione. Inoltre, la gestione economica delle attività formative al Castello di Urio era diventata, nel corso degli anni, molto onerosa, così come la manutenzione ordinaria e i necessari investimenti per adeguare la sede.

La società proprietaria, “Castello di Urio srl”, era pertanto arrivata alla decisione di mettere in vendita il complesso immobiliare. In questi giorni ci ha comunicato di aver firmato il contratto preliminare per la vendita del Castello con la Società Belmond Italia SpA.

L’intenzione dei donatori che in questi decenni hanno sostenuto il Castello è stata quella di promuovere attività formative e apostoliche dell’Opus Dei. La destinazione a scopi formativi del ricavato della vendita sarà rispettata dalla società proprietaria, in accordo al proprio statuto, e ne guiderà le scelte future.

"Saremo sempre molto grati – ha affermato don Giovanni Manfrini, Vicario dell’Opus Dei per l’Italia – alle persone che nel corso di questi settant’anni hanno reso possibile la formazione e la preghiera che si sono svolte nella bella cornice del Castello di Urio e per gli innumerevoli frutti spirituali che questo lavoro ha portato. Un profondo sentimento di riconoscenza è rivolto all’Amministrazione del Castello e a tutti coloro che si sono prodigati per rendere la casa sempre accogliente, con le premure che hanno avuto per far sentire ogni ospite come a casa propria".

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