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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Rovellasca

Sciopero dei lavoratori della Gabel

Il 14 febbraio astensione di 2 ore

Sciopero di 2 ore alla Gabel, storico gruppo tessile comasco fondato a Rovellasca. I circa 400 lavoratori dell'azienda specializzata nel mercato dell’arredo casa, sono preoccupati "per il perseverare di una situazione finanziaria e produttiva critica in cui ormai da molti anni versa la società". Così si legge nel comunicato unitario dei sindacati. 

Per protestare e sensibilizzare la dirigenza dell'azienda i lavoratori hanno indetto uno sciopero di 2 ore in programma per il 14 febbraio 2018.

"Ad oggi infatti, non si intravedono iniziative di risanamento concrete e strutturali, nonostante i piani industriali presentati al Ministero del Lavoro e la consistente ristrutturazione avviata nel 2013, con pesanti sacrifici dei lavoratori - si legge nella nota stampa - che ha previsto la chiusura del sito di Mornago in provincia di Varese, noto per il marchio e la produzione di coperte Somma, dello stabilimento di Rivanazzano in provincia di Pavia e la parziale dismissione di uno dei due siti di Rovellasca in provincia di Como, con relativo massiccio ricorso alla cassa integrazione straordinaria e ordinaria, nonché la riduzione di circa un centinaio di lavoratori".

In particolare i sindacarti criticano la decisione dell'azienda di rifiutare "il confronto per il rinnovo dell’accordo quadro sul premio variabile, strumento funzionale al miglioramento della produttività degli stabilimenti e da sempre utile per il protagonismo e il coinvolgimento dei lavoratori nelle problematiche produttive ed organizzative".

Dunque, alle preoccupazioni dei lavoratori sulle prospettive aziendali, si associa il "cambio di stile nelle relazioni sindacali che storicamente hanno sempre consentito un confronto con le organizzazioni sindacali per ricercare soluzioni condivise".

"Negli ultimi 5 anni la società Gabel - insistono i sindacati - ha dimezzato complessivamente il suo fatturato, con il 2017 che registra un calo di 6 milioni di euro e perdite di quote nel mercato italiano. A differenza del passato, infatti, lo scorso anno, l’azienda ha deciso di non ricapitalizzare il patrimonio aziendale che dichiara essere solido e per far fronte alla carenza di liquidità, ha effettuato un prestito obbligazionario non convertibile per un importo pari a 3 milioni di euro, prestito erogato da persone fisiche che detengono il 100 per cento delle azioni Gabel. Un primo segnale di parziale disimpegno della proprietà".

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