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Dalla Eleca alla Alcoa: i sindaci di Cantù e Portoscuso si alleano

Una delegazione canturina partirà il 7 novembre alla volta di Portoscuso, in Sardegna, per incontrare il sindaco Giorgio Alimonda e parlare di una situazione che accomuna il territorio brianzolo con quello dell’iglesiente: i  lavoratori di due...

Una delegazione canturina partirà il 7 novembre alla volta di Portoscuso, in Sardegna, per incontrare il sindaco Giorgio Alimonda e parlare di una situazione che accomuna il territorio brianzolo con quello dell’iglesiente: i lavoratori di due grandi aziende che rischiano il posto di lavoro. A Cantù la Eleca, la general contractor che rischia di mandare sul lastrico 170 lavoratori, a Portoscuso l’Alcoa, che di lavoratori ne ha 350. “Io e Giorgio Alimonda ci sentiamo per telefono e per e-mail da una decina di giorni”, dichiara il sindaco Bizzozero e aggiunge: “Il sindaco di Portoscuso ho scoperto che mi assomiglia molto: siamo coetanei, lui ha solo due anni in più di me, entrambi alla prima esperienza da sindaco ed entrambi eletti a giugno grazie ad una coalizione di liste civiche cha ha messo fuori gioco tutti i partiti nazionali”. La delegazione di Cantù sarà composta, oltre ai rappresentanti dell’amministrazione anche da due lavoratori della Eleca (Sergio Riva e Renato Bidoggia) e i rappresentati territoriali di artigiani e commercianti. Anche Alimonda, con una sua delegazione, ricambierà la visita. L’obiettivo principale è quello di formare un fronte comune e premere, per quanto possibile, sul governo nazionale: “Il lavoro non è solo un problema di alcune aree del Paese. E’ necessario far capire al governo che la situazione è molto, ma molto più grave di quello che ci vogliono far credere”. Durante l’intervista, il sindaco si lancia in una vera e propria filippica contro i parlamentari regionali che negli ultimi tempi, balzati agli onori delle cronache, hanno fatto parlare di sé principalmente per gli scandali: “E’ gente che non merita il nostro rispetto. Non saprei come definirli se non mangiapane a tradimento”, frase che aveva creato qualche mese fa un putiferio in consiglio comunale, quando il sindaco l’aveva rivolta all’onorevole leghista Nicola Molteni. Inoltre, sulle autonomie locali, aggiunge: “Io sono convinto che il cambiamento di questo Paese non può venire dall’alto. Il cambiamento vero deve partire dai nostri territori. Noi speriamo che un giorno l’Italia possa diventare la Repubblica delle autonomie locali”.

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