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Economia

Coldiretti Como contro l'Unione Europea: preoccupa il taglio di 34 milioni di euro alla politica agricola

Trezzi: "A rischio la nostra sovranità alimentare"

“La sforbiciata europea ai bilanci della Pac (la Politica Agricola Comune) non ci fa dormire sonni tranquilli”. Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco, spiega così la reazione degli agricoltori ai tagli al budget agricolo comunitario. L’Unione Europea, secondo un’analisi della Coldiretti che pone al centro della questione i piani per il periodo 2021-2027, avrebbe tagliato di più di 34 miliardi e mezzo gli stanziamenti alla politica agricola. “Nonostante i 15 miliardi aggiuntivi destinati allo sviluppo rurale, che rischiano comunque di essere messi a disposizione solo nel 2022, il bilancio dunque resta negativo”, aggiunge Trezzi.

Questa pesante riduzione dei fondi arriverebbe poi nel momento forse più delicato della storia dell’agricoltura lombarda, quello legato all’emergenza covid-19: “Questa politica economica negativa si riflette direttamente sul territorio, mettendo a rischio la ripresa della fase 2 e 3 e con essa la nostra sicurezza e sovranità alimentare”. La paura degli agricoltori lariani è che la linea della Commissione Ue tenga sempre meno conto del ruolo strategico che l’agricoltura ha avuto sempre e in particolare durante l’emergenza Covid 19, garantendo cibo a tutti i cittadini europei. “Per questo – continua Trezzi - il budget proposto da Bruxelles è ritenuto deludente e non in grado di sostenere gli agricoltori e ridurre la dipendenza dall’estero, pesano sulla competitività delle imprese agricole europee, in contrasto invece con i finanziamenti messi in campo per esempio dagli Stati Uniti”. 

Cosa chiedono allora gli agricoltori lombardi e in particolare quelli della provincia di Como? Salvaguardare il budget attuale, ma anche garantire disponibilità in tempi brevi delle risorse aggiuntive per affrontare l’emergenza covid e maggiore flessibilità nell’applicazione delle misure previste. E ancora, provvedimenti specifici per quei settori come il florovivaismo e la zootecnia che non hanno ricevuto nessun sostegno, né finanziario né di flessibilità, e che sono pilastri dell’economia rurale lariana.

“Purtroppo dobbiamo sottolineare – conclude Trezzi - che l’Europa sotto questo punto di vista non è stata tempestiva e non ha provveduto con stanziamenti sufficienti rispetto ai danni che le nostre aziende stanno subendo. Occorre dunque creare le condizioni per le quali queste risorse vengano messe subito a disposizione senza attendere la futura Politica Agricola Comune”.

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