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Cantù, il sindaco telefona alla banca dell'imprenditore: "Garantisco per lui"

La “Edil Impianti” di Cantù, una piccola impresa che conta due dipendenti, dopo aver eseguito e ultimato i lavori di una rampa per disabili in via Anzani per conto del Comune di Cantù, ha chiesto di essere pagato. Normale amministrazione...

La “Edil Impianti” di Cantù, una piccola impresa che conta due dipendenti, dopo aver eseguito e ultimato i lavori di una rampa per disabili in via Anzani per conto del Comune di Cantù, ha chiesto di essere pagato. Normale amministrazione: un’impresa termina dei lavori e poi viene pagato dall’Ente, in questo caso il Comune di Cantù. Invece, il signor Giovanni Lalli, dipendente della Edil Impianti (la titolare dell’impresa è la figlia), si è visto negare questa possibilità. Il motivo? Il patto di stabilità non consente di pagare le ditte fino a gennaio 2013. E allora il sindaco ha deciso di intervenire personalmente. A spiegarlo, Claudio Bizzozero che, insieme a Giovanni Lalli, Ruggero Spinelli (presidente Confcommercio Cantù), all’assessore Paolo Cattaneo e a Renato Bidoggia della RSU dell’Eleca, ha convocato una conferenza stampa per spiegare la situazione. “Il signor Lalli ha eseguito un lavoro perfetto. Ma noi siamo in una situazione assurda: pur avendo le risorse per pagarlo, dobbiamo aspettare fino a gennaio, altrimenti sforiamo il patto di stabilità”. Il Comune di Cantù, ha un avanzo attivo di 3 milioni di euro che non può spendere perché vincolati dal patto. Bizzozero spiega: “Si tratta di una bolla di sapone per ingannare l’Europa”. Il sindaco, allora, ha deciso di intervenire personalmente: dopo aver chiamato il direttore della banca del signor Lalli, (UniCredit) a cui ha spiegato che in realtà i soldi ci sono ma sono “bloccati”, il signor Lalli ha ottenuto un anticipo fatture fino a gennaio. “Ho iniziato i lavori l’ultima settimana di luglio. Ho finito a settembre. Fino ad oggi sono andato avanti chiedendo soldi ai miei parenti”. La cifra che il signor Lalli deve riscuotere è di 41.500 euro. “Non mi interessa se dicono che io sono populista e demagogo”, dichiara Bizzozero. Il presidente della Confcommercio Cantù, inoltre, lancia anche un appello: “Il nostro impegno deve essere trasversale. Non dobbiamo rassegnarci. Allarghiamo l’iniziativa della coccarda all’intera provincia e soprattutto alle altre associazioni di categoria”.

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