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La truffa del finto investimento in centro Como

Come funziona e come fare a non cascarci

Truffa sventata a Como in piazza Santa Teresa da parte della polizia locale.

Protagonista un 35enne milanese che, come si vede nel video registrato dalle telecamere di videosorveglianza di un negozio della zona, ha finto di essere investito da un'auto che stava uscendo in retromarcia da un parcheggio. Alla guida una 60enne comasca.

L'uomo ha rifiutato i soccorsi e ha chiesto invece soldi alla donna per chiudere la faccenda.

Gli è andata male: proprio in quel momento, infatti, è passata una pattuglia in borghese della polizia locale di Como che si è subito insospettita per l'atteggiamento dell'uomo.

L'episodio una decina di giorni fa.

Come si vede nel video, l'uomo si è appostato dapprima dietro a un'auto parcheggiata a fianco a quella della vittima (probabilmente il truffatore aveva inizialmente puntato il conducente del primo veicolo). Poi, resosi conto che la seconda auto con a bordo la 60enne  stava per partire in retromarcia, ha spostato le sue mire.

Il 35enne, a piedi, attende che la vettura inizi la manovra per poi buttarsi a terra dietro l'auto lanciando il telefonino per terra. 
Poi lo si vede gesticolare animatamente verso la guidatrice.

Proprio in quel momento è passata la pattuglia in borghese della polizia locale: nel fare la rotatoria gli agenti hanno notato l'uomo seduto per terra dietro un'utilitaria intento a discutere in modo molto animato con la conducente del veicolo, ancora all'interno dell'abitacolo.

Immaginando di trovarsi davanti a un incidente, la pattuglia è intervenuta per prestare soccorso.
Ma subito gli agenti si sono resi conto che qualcosa non quadrava: la donna al volante, infatti, ha riferito di non essersi completamente accorta del passaggio del pedone dietro alla propria auto e soprattutto di non essersi praticamente mossa in retromarcia.
La 60enne ha riferito di aver sentito un urto e subito dopo aver visto un uomo a terra accanto alla vettura.
Come ha aperto la portiera è rimasta spiazzata dalle richieste dell'uomo: il 35enne, infatti, ha rifiutato che venissero chiamati i soccorsi, dando a intendere in maniera aggressiva di voler concludere la vicenda con un risarcimento dei danni da parte della donna.

Un escamotage già accertato in altre città italiane, che cerca di far leva sul timore dei conducenti di subire conseguenze a causa delle "lesioni" provocate all'investito, come il ritiro della patente, la decurtazione di punti sulla patente, l'incremento del premio assicurativo o il pagamento di una multa.

Un particolare ha insospettito nello specifico gli agenti: l'uomo mostrava un cellulare danneggiato per dimostrare l'entità dell'investimento, ma privo di scheda. Peccato che oltre al telefonino esibito (un modello molto vecchio), l'uomo possedesse anche uno smartphone di ultima generazione con dentro (a detta del 35enne) la sim prelevata dal telefono rotto e spostata rapidamente nello smarphone dopo l'investimento.

Tempistiche ritenute poco verosimili dagli agenti che, insieme alla preoccupazione sempre crescente nell'uomo, hanno aumentato i sospetti. La pattuglia ha quindi comunque rilevato l'incidente con le generalità delle persone coinvolte: terminati i rilievi, il 35enne si è allontanato rifiutando l'intervento dell'ambulanza.

La polizia locale ha quindi acquisito il filmato che ha confermato i dubbi. Pertanto è stata inviata un'informativa alla Procura della Repubblica di Como: il fatto può costare al 35enne un'incriminazione per tentata truffa.

Qui i consigli pratici della polizia locale e i segnali di cui diffidare se ci si trovasse coinvolti in casi simili.


 

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