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Cronaca

Abiti contraffatti: smantellata organizzazione tra Como e Monza

Louis Vitton, Gucci, Burbery, Bulgari: la finanza sequestra 5.200 capi

Oltrre 5.200 capi d'abbigliamento contraffatti sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Como al termine di un'idagine che ha portato a individuare e smantellare una vera e propria organizzazione dedita alla produzione e vendita sul mercato nero di prodotti di marca contraffatti. Tra i vestiti sequestrati figurano tutti i più grandi marchi come Louis Vitton, Bulgari, Fendi, Burbery, Chanel, Liu Jo.

Le indagini

Le indagini hanno avuto inizio a Como dove i militari delle fiamme gialle di Como hanno sorpreso due uomini che scambiavano merce sospetta. Uno di loro era giunto sul posto a bordo di una Porsche “Cayenne” con targa svizzera. Inizialmente sembrava trattarsi del “classico” scambio di oro o valuta tra lo spallone elvetico e l’imprenditore locale mentre, con sorpresa degli operanti, oggetto dello scambio sono risultati essere tre foulard non ancora rifiniti, privi di etichetta ma raffiguranti le effigi del marchio “Louis Vuitton”. La perquisizione dell'auto ha permesso di trovare all’interno diverse bustine di plastica trasparenti contenenti 209 etichette Louis Vuitton, oltre ad ulteriori due foulard dello stesso marchio e appunti manoscritti riferiti a movimentazioni di capi ed
accessori di moda.

L'organizzazione

Partendo dall'episodio di Como i finanzieri sono riusciti a ricostruire il canale di approvvigionamento dei capi contraffatti che vedeva coinvolti altri due uominii, uno dedito alla materiale fornitura dei capi di vestiario e l’altro titolare di una società sita in Meda (MB), specializzata nella fedele riproduzione dei capi e delle etichette di marchi di abbigliamento famosi. Sono state quindi effettuate le perquisizioni presso le residenze dei soggetti coinvolti, con particolare attenzione ai luoghi riconducibili alla società brianzola, scoprendo un ingente quantitativo di merce contraffatta, oltre ad un impianto produttivo efficiente, costituito da
numerosi macchinari per la lavorazione e stampa dei tessuti, nonché per la rifinitura e l’etichettatura dei prodotti.

Magazzino della contraffazione

Una vera e propria unità produttiva, “parallela” a quella ufficiale operante nell’alta moda mondiale, in possesso di tutti i materiali necessari alle diverse fasi della produzione: in un magazzino erano infatti stoccati prodotti semilavorati riportanti i loghi commerciali di diversi marchi di lusso, pronti per la successiva trasformazione ed accatastati a fianco delle macchine per la lavorazione e stampa computerizzata; in un altro locale ufficio sono state rinvenute numerose scatole contenenti le etichette di importanti marchi commerciali, insieme a capi di abbigliamento finiti (recanti sia i loghi che le etichette contraffatte), confezionati e pronti l’immissione nella grande distribuzione. Addirittura la società era provvista di un ampio atelier espositivo di campionari di prodotti.

Prodotti taroccati ma di qualità

Già alla vista, ed in attesa delle previste perizie, il materiale sequestrato è risultato essere di ottima fattura e, di fatto, identico all’originale. I militari hanno quindi proceduto, nei confronti del sodalizio criminale, al sequestro per il reato di contraffazione, con l’aggravante di essere stato commesso mediante l’allestimento di mezzi ed attività organizzate dell’autovettura Porsche Cayenne, di un immobile adibito ad opificio industriale, di oltre 5.200 capi di abbigliamento contraffatti, oltre 100mila etichette e 3mila cartoncini identificativi dei marchi contraffatti, oltre 320 metri di tessuto.

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