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Cronaca

Magnate russo arrestato sul lago di Como: no alla scarcerazione

Un giallo che sarebbe legato a questioni politiche: l'uomo sarebbe un oppositore di Putin

C'è il "pericolo di fuga" alla base del no alla scarcerazione di Andrey Smyshlyaev, il magnate russo di 47 anni arrestato il 20 maggio 2019 nella sua villa sul lago di Como (per bancarotta fraudolenta e truffa) su mandato di cattura internazionale emesso dall'autorità giudiziaria russa.
Un giallo che sarebbe legato a questioni politiche in quanto l'uomo sarebbe un oppositore di Vladimir Putin.
La notizia è riportata dall'Ansa. La Procura Generale di Milano ha deciso che l'uomo deve rimanere in carcere  perchè potrebbe fuggire. La richiesta di scarcerazione è stata presentata dal legale del 47enne dopo l'udienza che si è tenuta lo scorso 23 maggio. Sempre nei prossimi giorni i giudici entreranno nel merito della procedura di estradizione.

Al Corriere della Sera il suo ex avvocato, Alexandro Maria Tirelli, aveva sostenuto che l'arresto aveva un "forte valore politico" e che le cifre contestate erano nell'ordine di circa "40mila euro". La scorsa settimana, sempre secondo quanto scritto dall'Ansa, il legale ha rinunciato al mandato: da quanto è stato riferito pare che siano maggiori gli importi contestati.

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