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Cronaca

Paratie, ecco le accuse finali di Anac. Il documento integrale e i punti principali

Una stroncatura del tema forte alla base della terza perizia di variante, cioè la cosiddetta "sorpresa geologica" che avrebbe messo a rischio i palazzi vicini al lungolago; la conferma della tesi che la terza perizia in realtà perizia non è (o...

Una stroncatura del tema forte alla base della terza perizia di variante, cioè la cosiddetta "sorpresa geologica" che avrebbe messo a rischio i palazzi vicini al lungolago; la conferma della tesi che la terza perizia in realtà perizia non è (o almeno non è abbastanza), configurandosi piuttosto come un vero e proprio progetto "nuovo", in diversi punti stravolgente quello originario, che dunque avrebbe richiesto un appalto a sé stante poiché causa di mutazioni di fondo delle condizioni dell'appalto primigenio e del quadro economico relativo; fortissimi dubbi sulla scelta di stoppare il cantiere dal lontano dicembre 2012 a oggi, prima della realizzazione della vasca A (sotto il Lungo Lario Trieste) in virtù dei presunti rischi emersi dopo la realizzazione della vasca B (sotto il Lungo Lario Trento), rischi a detta di Anac non così chiari né comprovati; la bocciatura del procedimento che ha visto le perizie svolte finora avallate soltanto dagli uffici comunali, mentre secondo l'Anticorruzione nel processo sarebbe dovuta entrare a pieno titolo almeno dalla giunta, il che vizierebbe la legittimità delle approvazioni unicamente dirigenziali susseguitesi finora; la contestazione aperta dello spacchettamento (definito "suddivisione artificiosa") dei diversi incarichi assegnati dal 2012 a oggi ai professionisti esterni che realizzarono lo studio di fattibilità del futuro lungolago; la conferma della "inopportunità" dell'incarico di direzione lavori assegnato al dirigente comunale Pietro Gilardoni; e molte altre contestazioni "minori" (dall'assegnazione dei lavori per la costruzione dei nuovi pontili, agli adeguamenti antisismici, passando per l'eccessiva sospensione dei lavori).

sopralluogo-paratie-7giu15-14Sono queste - inevitabilmente in estrema sintesi - le accuse principali rivolte dall'Anticorruzione al Comune di Como nell'atto conclusivo dell'istruttoria durata un anno esatto che di fatto "non consentono di ammettere la variante numero 3" nemmeno in forma ridotta e modificata e che fanno "presumere un possibile danno erariale laddove alcune opere dovranno essere demolite e ricostruite". Con l'invito finale al Comune "in virtù dei poteri propri di scelta in tema di perseguimento dell'interesse pubblico, a valutare se e quali misure ritiene congrue nei riguardi della prosecuzione e/o risoluzione del contratto (con Sacaim, ndr) nonché nei riguardi del responsabile del procedimento (Antonio Ferro, ndr), dei progettisti/direttori dei lavori/verificatori/validatori (dunque il dirigente Pietro Gilardoni, i vecchi progettisti Majone-Conti-Terragni e la società Inarcheck) alla luce delle disfunzioni evidenziate".

Cliccando qui, comunque, avete la delibera dell'Anac in formato integrale, che per comodità rispetto ai punti cardine consigliamo da pagina 44 a pagina 64.

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