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Cronaca Inverigo / Via Cesare Beccaria

Inverigo, il dolore-rabbia di Lara e di sua nonna: "Ladri bastardi, ci hanno rubato i dolci ricordi di mio padre"

Anziana drogata e derubata, l'appello sui social: "Aiutateci a ritrovare la spilla da Bersagliere di mio padre"

Si sono introdotti in casa con l'inganno, drogandola per rubarle i ricordi di una vita. Un episodio allarmante e odioso di per sè, ancora di più se consideriamo che la vittima è un'anziana di 88 anni.
Il furto è avvenuto a Inverigo, in via Beccaria, nella mattina di mercoledì 20 febbraio 2019.

A raccontare quanto accaduto è la nipote della signora derubata che ha lanciato un appello su Facebook, presto rimbalzato nei vari gruppi, per ritrovare uno dei ricordi più "preziosi" tra quelli portati via dai ladri: la spilla da Bersagliere del padre, scomparso tre anni fa.
Il gioiello è quello che vedete nella foto: non ha valore economico, non è d'oro, ma ha un enorme valore affettivo.
Lara Buoninsegni, questo il nome della nipote della signora ingannata e derubata, ha accettato di raccontare quanto accaduto per ritrovare la spilla, ma anche per mettere in guardia altre persone, dal momento che pare che il furto ai danni di sua nonna non sia stato l'unico per la modalità con cui è stato compiuto.

L'inganno e il furto

E' arrabbiata e addolorata Lara Buoninsegni: "Non ho chiuso occhio - confessa, prima di raccontare quanto accaduto- Quei due bastardi, non posso definirli che così, hanno raccolto informazioni prima di agire perchè sapevano quando mia nonna, che vive con mia mamma, rimaneva da sola. Hanno aspettato che mia mamma uscisse per entrare in azione. Si sono presentati alla porta come operai del cantiere che c'è in atto poco distante per lavori alla fognatura, dicendo che c'era stato un guasto e che stava arrivando alle case una sostanza tossica. Mia nonna, che è una donna autonoma e forte e non è una sprovveduta nonostante l'età - precisa Lara- non ha aperto la porta, ma li ha mandati via".

Il rifiuto, però, non ha scoraggiato i due malviventi. Hanno atteso che la donna uscisse in giardino e si sono ripresentati, cercando di convincerla con riferimenti sul lavoro e le abitudini della figlia, che evidentemente avevano studiato con attenzione. Ancora una volta l'anziana non c'è cascata, si è rifiutata di farli entrare in casa e ha indicato loro il tombino da cui chiudere l'acqua per i fantomatici lavori.

"A quel punto - prosegue Lara- la nonna ricorda che i due le hanno detto: "Signora, ma non sente questo odore?" e lei ha iniziato a non capire bene e si è ritrovata in casa in balia dei due ladri.
I medici dell'ospedale di Carate Brianza, dove l'abbiamo portata per farla visitare, hanno confermato che probabilmente le hanno fatto inalare una sostanza, una specie di droga dello stupro, di cui hanno avuto altri casi, cosa confermata anche dai carabinieri di Lurago che sono intervenuti. Una sostanza che non hanno ancora identificato perchè poi non lascia tracce. La differenza con la droga dello stupro è che con questa ti ricordi quello che è successo".

L'anziana infatti ha raccontato quello che ricorda essere accaduto quando è entrata in casa: "Sono stati con lei in casa almeno 1 ora e mezza- 2- continua la nipote- lei si sentiva come un burattino: obbediva ai comandi e rispondeva, credendo a quello che le dicevano. Continuavano a dirle "Non sente questo odore? E' una sostanza pericolosa che distrugge l'oro e distrugge i soldi", poi mia nonna dice che le mostravano una macchinetta in cui infilavano i soldi che uscivano bianchi. Le hanno fatto togliere la fede che portava al dito e le catenine dicendo che dovevano metterle in frigo perchè così sarebbero state al sicuro. E nello stesso modo l'hanno convinta a indicare la cassaforte che poi hanno aperto con la fiamma ossidrica. Alla fine se ne sono andati chiudendo la porta a chiave dall'esterno, lasciandola lì a riordinare". 

Quando la signora ha iniziato a tornare lucida, si è resa conto della gravità di quanto accaduto e ha subito chiesto aiuto a una vicina. La figlia e la nipote hanno allertato i carabinieri (da cui in giornata hanno appuntamento per la denuncia) e poi hanno portato l'anziana in ospedale, dimessa poi in serata.
 

L'appello per ritrovare la spilla

"La nonna è a pezzi - racconta Lara- per il valore economico, ma soprattutto per quello affettivo. Si sente privata di tutti i ricordi: la collanina che aveva al collo e che le hanno rubato era un regalo di mio nonno e la indossava da quando aveva 25 anni. E poi c'è la spilletta da Bersagliere di mio padre che sembra d’oro ma non lo è. Mio padre era ufficiale nel terremoto del Friuli e quello era il suo simbolo, il cappello da Bersagliere.

L'avevo recuperata da alcuni parenti di mio nonno paterno per potergliela dare il giorno del mio matrimonio: la foto che ho postato ritrae proprio il momento in cui gliela appunto sulla giacca nel giorno del mio matrimonio e lui è stato felicissimo. Mia nonna è distrutta anche per questo: mio padre per lei non era un genero ma un figlio.

Magari i ladri si accorgono che non è d'oro e la buttano via. Per questo ho fatto l'appello - conclude- chiedendo di condividerlo il più possibile: se qualcuno la trova ce la può restituire, anche rivolgendosi alla vostra redazione".

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