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Como, maxi frode fiscale scoperta in dogana, Alberto Catalano: "Così si danneggia il mercato"

E' iniziata all'alba di lunedì 18 settembre 2017 una vasta operazione di polizia giudiziaria in tutta Italia nei confronti di un’articolata organizzazione criminale dedita alla commissione di numerosi reati fiscali tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, nell’ambito della commercializzazione di prodotti informatici di origine comunitaria.

L’operazione, denominata "Rekord" e diretta dalla Procura della Repubblica di Como, vede impegnati circa 100 Finanzieri in diverse regioni per l’esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelare (di cui 8 in carcere), di sequestri, finalizzati alla confisca anche per equivalente, per 85 milioni di euro e di 25 perquisizioni locali.

Una maxifrode fiscale del valore complessivo di 300 milioni di euro di imponibile, 60 milioni di Iva evasa e 25 milioni di imposte sui redditi sottratte al fisco. I dettagli sono stati illustrati durante una conferenza stampa svoltasi in tribunale a Como lunedì mattina.

"L'operazione - come spiega in questo video il comandante provinciale della Guardia di Finanza Alberto Catalano- tutela gli interessi dell'erario, ma anche il mercato e la concorrenza. Lo scopo è proteggere da operatori scorretti che danneggiano chi invece lavora onestamente".

Secondo l'indagine, l'organizzazione (transnazionale e di tipo piramidale) sarebbe composta da 35 persone: 4 membri del direttorio, 13 amministratori di società "filtro" o "broker", 5 soggetti intestatari di società estere che alimentano la frode, 13 soggetti "teste di legno".

L'operazione, che visto l'impiego di oltre 100 militari, ha quindi portato alla denuncia a piede libero di 35 persone, 17 soggetti hanno ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare (di cui 8 in carcere e gli altri ai domiciliari).

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