Violenza sessuale su un’operatrice della Croce Rossa al campo profughi di Como: espulso
Ha scontato 2 anni di carcere, ma per la Questura rimane la "pericolosità sociale"
Era stato condannato a due anni di carcere per violenza sessuale commessa nel 2017 su un'operatrice della Croce Rossa all'ex campo profughi di via Regina Teodolinda di Como (centro chiuso definitivamente dall'autunno 2018): ora, scontata la pena, verrà espulso.
Protagonista della vicenda, come informa una nota della Questura, un "sedicente cittadino libico, M.A., che è stato accompagnato presso il Centro di permanenza per il rimpatrio di Brindisi. A suo carico risultano precedenti di polizia per danneggiamento, lesioni personali, violenza privata e furto aggravato.
I suoi precedenti di polizia e giudiziari e non da ultimo la violenza commessa nel 2017 costituiscono, secondo la Questura lariana, "elementi incontrovertibili per connotare la pericolosità del soggetto per cui si è proceduto all’espulsione per pericolosità sociale con trattenimento presso il CPR per il successivo trasferimento nel paese di origine".