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Como, ordinanza antimovida: il Tar per ora dà ragione al Comune

Questa mattina il Tar della Lombardia ha respinto la richiesta urgente di sospensiva dell’ordinanza sindacale che regola gli orari dei pubblici esercizi. L’istanza era stata presentata il 24 giugno scorso da UPCTS Confcommercio e da una quindicina...

Questa mattina il Tar della Lombardia ha respinto la richiesta urgente di sospensiva dell’ordinanza sindacale che regola gli orari dei pubblici esercizi. L’istanza era stata presentata il 24 giugno scorso da UPCTS Confcommercio e da una quindicina di gestori di locali della città. La richiesta urgente di sospensiva, “inaudita altera parte” (senza ascoltare la controparte, ndr) era motivata dal presunto grave danno economico che i gestori dei locali, supportati da UPCTS, asserivano di subire in conseguenza dell’ordinanza cosiddetta “anti movida”. Il Tar non ha ritenuto sufficienti le motivazioni avanzate fissando l’udienza di merito il prossimo 27 luglio. L’ordinanza è dunque ad oggi pienamente efficace.

L'ordinanza firmata dal sindaco Stefano Bruni prevede, tra l'altro, la chiusura a mezzanotte durante la settimana dei locali del centro storico. Solo nel week end e nei prefestivi è autorizzata la chiusura all'una con eventuale deroga, su richiesta fino, alle 2 del mattino. Un'ordinanza, questa, che ha fatto molto discutere. Dopo mezzanotte, infatti, sono molti i turisti e i comaschi che in estate passeggiano alla ricerca di un locale in cui bere un drink in città murata. I gestori lamentano proprio un danno economico, oltre che di immagine per l'intera città che da un lato insiste con il definirsi "turistica".

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