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Cronaca Piazza della Tessitrice

Ricercato per rapina, aggredisce i poliziotti: arrestato a Como

Fermato in piazza della Tessitrice, doveva già essere in carcere

Era ricercato per rapina e doveva essere già in carcere perchè condannato alla pena definitiva di 3 anni e 4 mesi di reclusione il 30enne marocchino arrestato venerdì 11 gennaio 2019 dalla polizia in piazza della Tessitrice a Como.

Gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Como nel pomeriggio di venerdì hanno fatto un blitz in piazza della Tessitrice proprio perchè avevano appreso che quel luogo era frequentato saltuariamente da una persona destinataria di un ordine definitivo di carcerazione per rapina e porto di strumenti atti ad offendere.

L'identificazione e il tentativo di fuga

Una volta arrivati sul posto i poliziotti hanno riconosciuto il 30enne marocchino, S.A. le sue iniziali, senza fissa dimora e non in regola con i documenti di soggiorno come il destinatario del provvedimento.
Gli agenti si sono avvicinati invitando l'uomo a seguirli presso gli Uffici della Questura ma, una volta arrivato vicino alla macchina della polizia, l’extracomunitario ha iniziato a fare resistenza e più volte ha provato a fuggire e a divincolarsi dalla presa di entrambi gli operatori, che lo trattenevano allo scopo di assicurarne l’arresto.
In particolare l’uomo dapprima cercava di sfuggire alla presa facendo forza con le braccia provando a divincolarsi e poi ha spinto un operatore contro la vettura di servizio all’altezza dello specchietto retrovisore lato passeggero, così da romperlo.

L'arresto

Dopo qualche concitato istante S.A. veniva immobilizzato a terra in attesa dell’arrivo di una pattuglia delle volanti, che provvedeva ad accompagnarlo in Questura: qui l'uomo è stato arrestato oltre che per il provvedimento definitivo di esecuzione pena di 3 anni, 3 mesi e 26 giorni di reclusione per i reati di rapina e porto di strumenti atti ad offendere, anche per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato di un bene dello Stato.
Per questi ultimi reati è stato processato con rito direttissimo nella mattinata di sabato 12 gennaio e condannato alla pena di mesi 8 di reclusione che si vanno ad aggiungere a quelli che già doveva scontare. Il 30enne è stato portato al carcere Bassone di Como.

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