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Domenica, 28 Aprile 2024
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Virus respiratorio sinciziale nei bambini: cos'è e quando preoccuparsi

Secondo i pediatri, è il virus più diffuso nel periodo invernale e provoca bronchiolite e polmonite soprattutto nei più piccoli. Cosa sapere, come riconoscerlo e come intervenire

Il Virus respiratorio sinciziale, anche abbreviato con la sigla VRS, è uno dei virus respiratori che più preoccupano i genitori, soprattutto di bambini molto piccoli. Se ne sente sempre più parlare, soprattutto nel periodo invernale, quando influenza e altri virus prendono il sopravvento. E' lui il principale responsabile di infezioni delle vie aeree, nonché tra le cause più comuni di bronchiolite. 

Nell'inverno in corso, ci dicono i pediatri, che e il virus sinciziale il più diffuso, seguito da influenza e coronavirus Sars-CoV-2. Ma cos'è nello specifico questo virus? Come riconoscerlo e come intervenire?

La Società Italiana Pediatria ha pubblicato un vademecum sul Virus respiratorio sinciziale, che spiega punto per punto il temuto virus che colpisce anche gli adulti, ma in modo particolare i bambini. Lo riportiamo di seguito.

Che cos'è il Virus respiratorio sinciziale

Il virus respiratorio sinciziale (VRS) è un un agente virale ampiamente diffuso a livello globale, che può trasmettersi a qualsiasi età, ma risulta maggiormente aggressivo nei più piccoli, in particolare durante il primo anno di vita. Il nome deriva dalla particolare capacità di questo patogeno di formare caratteristici agglomerati di cellule (sincizi) quando lo si osserva in appropriati terreni di coltura.

Come si trasmette il VRS

Il contagio interpersonale passa più spesso dal contatto diretto attraverso le mani, meno frequentemente la trasmissione è respiratoria. Dunque è possibile che l’agente si trasmetta tramite oggetti o superfici infette in quanto il virus può sopravvivere per molte ore su superfici quali tavoli, maniglie delle porte, giocattoli o culle. Si raccomanda pertanto: la corretta igiene delle mani, evitare il contatto ravvicinato o la condivisione degli utensili, detergere le superfici contaminate.

Quali sono gli effetti dell’infezione da VRS

Il VRS è il principale agente responsabile della bronchiolite acuta virale, la più frequente patologia infettiva che colpisce il bambino nel primo anno di vita, nonché prima causa di ospedalizzazione nel lattante. Si tratta di una malattia virale stagionale caratterizzata da febbre, rinite e tosse secca con successiva possibile comparsa di difficoltà respiratoria.

Come si manifesta la malattia da VRS nel lattante

Dopo circa cinque giorni di incubazione, i sintomi con cui più frequentemente esordisce la malattia includono: raffreddore per 1-3 giorni ed una sempre più marcata inappetenza. L’eventuale difficoltà respiratoria comparirà solo in un secondo momento. Nella bronchiolite la febbre alta è poco comune (è presente solo in 1 bambino su 3) e ci porta a dover valutare altri possibili malattie respiratorie (es. polmonite).

Si può prevenire l’infezione da VRS

La prevenzione ambientale è il primo e più importante approccio per prevenire il diffondersi dei virus respiratori e del VRS: ciò si può attuare evitando di esporre i bambini più piccoli a fratellini o adulti raffreddati, o di mandarli al nido se raffreddati a loro volta, soprattutto nel periodo di maggiore diffusione del virus. Fondamentale inoltre: evitare l’esposizione al fumo di sigaretta, favorire la corretta igiene delle mani; evitare la condivisione degli utensili, detergere correttamente le superfici contaminate, ecc. Il principale fattore protettivo per i nostri piccoli risulta invece essere l’allattamento al seno.

Il vaccino per VRS

Il Palivizumab è un principio che agisce proteggendo il piccolo entrato in contatto col virus, attraverso la neutralizzazione delle molecole virali in grado di causare danno. È una cura assolutamente sicura, a cui è raccomandato sottoporre bambini con i fattori di rischio per malattia grave. Se il bambino non rientra in tali categorie, non ha indicazioni ad effettuare la vaccinazione.

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