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Sant'Anna, sono 250 i bambini curati finora con la sedazione al protossido di azoto: via ansia e dolore

Una tecnica ampiamente sperimentata grazie alla quale il bambino non avverte sofferenze durante, per esempio, riduzioni di fratture, suture o iniezioni intramuscolari particolarmente dolorose

A due anni di distanza dall'introduzione nella pratica clinica quotidiana della sedazione cosciente con protossido di azoto, la Pediatria dell'ospedale Sant'Anna traccia un primo bilancio: da giugno 2017 ad oggi nel presidio di San Fermo sono state eseguite 250 procedure.

"Abbiamo potuto avviare questa sperimentazione grazie ad una generosa donazione del Lions Club Monticello e Lions Como Host - ricorda il primario Angelo Selicorni - e siamo stati tra i primi in Lombardia ad utilizzare questa importante innovazione".

Ma cos'è la sedazione cosciente con protossido di azoto?

"Si tratta - spiega Selicorni - di una tecnica di sedazione ampiamente sperimentata grazie alla quale il bambino non avverte dolore nè ansia durante l'esecuzione delle procedure mediche quali, ad esempio, riduzioni di fratture, esecuzione di suture, iniezioni intramuscolari particolarmente dolorose, incannulazione di vaso venoso, prelievo ematico difficoltoso, cateterizzazione vescicale, medicazioni di ferite, rachicentesi (un tipo di puntura lombare eseguita per prelevare un campione di liquido cefalorachidiano, ndr). Nel corso della procedura il bambino mantiene un normale stato di coscienza, respira autonomamente, parla, risponde ma non sente dolore, nè ha ricordo dell'evento e questo evita che il bambino sia traumatizzato o abbia un ricordo sgradevole della procedura cui è stato sottoposto".


Come si ottiene questo risultato?

"La sedazione - prosegue Selicorni - si ottiene facendo respirare al bambino una miscela di ossigeno e protossido di azoto attraverso un'apposita mascherina collegata all'erogatore della miscela gassosa. L'inalazione indurrà lo stato di sedazione che si evidenzierà entro 2-3 minuti dall'inizio della procedura e si interromperà qualche minuto dopo la sospensione della stessa. L'intera procedura viene seguita da un pediatra e da un'infermiera, debitamente formati, senza che sia necessaria la presenza di un anestesista".


Quante procedure sono state eseguite?

"Ad oggi abbiamo effettuato 250 procedure tra Pronto Soccorso Pediatrico e reparto di degenza. Nel 30% circa dei casi l'erogazione del protossido è stata associata alla somministrazione di un farmaco (per bocca o per via endonasale) volto a ridurre ulteriormente la percezione del dolore per procedure particolarmente dolorose come ad esempio la riduzione di fratture. Tutte le procedure sono state ben tollerate dai bambini, che hanno mostrato una buona, direi, anzi ottima collaborazione. In nessun caso, inoltre, sono stati segnalati effetti collaterali di rilievo, se non euforia, agitazione, capogiri, dolore alle orecchie e raramente nausea-vomito. E' noto peraltro che tutti gli effetti collaterali scompaiono rapidamente con la sospensione della somministrazione della miscela gassosa data l'estrema rapidità di metabolizzazione del gas stesso. L'esperienza sin qui vissuta ci soddisfa notevolmente in quanto conferma la possibilità di eseguire un numero elevato di procedure diagnostiche o terapeutiche senza che il bambino provi dolore, angoscia o abbia un ricordo negativo della sua esperienza. Il tutto associato anche ad una semplificazione dei percorsi e ad un risparmio di tempo e risorse per la stessa struttura ospedaliera. Ringraziamo di cuore i Club Lions che, dotandoci della strumentazione necessaria, hanno regalato ai bambini comaschi maggiore serenità, maggiore rapidità e minore dolore nell'espletamento di un numero sempre crescente di procedure potenzialmente dolorose.

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