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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Gli ambientalisti: "A Como serve il blocco delle auto, aria troppo inquinata"

Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, lancia l'allarme smog

È un appello accorato quello che lancia il Circolo Ambiente 'Ilaria Alpi' tramite il comunicato del suo presidente. Lo smog a Como è di nuovo un problema che crea gravi conseguenze alla popolazione. Nonostante negli ospedali siano sempre più frequenti i ricoveri per patologie respiratorie dovute all'inquinamento e nonostante le polveri sottili nell'aria continuino a salire, secondo gli ambientalisti, i Sindaci e coloro che dovrebbero tutelare la salute pubblica se ne stanno con le mani in mano. 

Soluzioni a breve e lungo termine contro lo smog

Non solo quindi sarebbero necessari accorgimenti da attuare con urgenza, come la limitazione del traffico, ma anche delle azioni di educazione ambientale volte, nel lungo periodo, ad incentivare l'uso di fonti energetiche pulite e rinnovabili e limitare il traffico nel centro storico delle singole vetture, a favore dell'utilizzo di mezzi pubblici. Anche i riscaldamenti dovrebbero rimanere sotto i 19° per non aggravare la situazione. Alla base di tutto, per poter abbassare i livelli di smog in maniera efficace e duratura, bisognerebbe ripensare l'intera mobilità nella città. Roberto Fumagalli commenta quindi la situazione con parole dure: «In pratica si può dire che a Como e provincia si è passati da un'estate con livelli di ozono record, ad uninverno con polveri sottili alle stelle!
Ciononostante non ci risulta che i Sindaci, primi tutori della salute pubblica, si stiano muovendo. Infatti
secondo noi, indipendentemente dai giorni di superamento del limite-soglia di 50 microgr/mc di PM10,
occorre prendere da subito provvedimenti per contenere l'inquinamento».

I Sindaci devono essere tutori della salute dei cittadini

Il comunicato dell'associazione ambientalista è rivolto direttamente ai Sindaci a partire dai centri più grandi come Como, Erba e Cantù in quanto proprio i primi cittadini dovrebbero tutelare la salute della popolazione, ma non manca qualche riferimento polemico anche alle istituzioni Regionali che «...non hanno nemmeno il coraggio di adottare questi provvedimenti-tampone (come il riscaldamento a massimo 19°), che servirebbero solo per superare l'emergenza!».

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