rotate-mobile
Attualità

Como, al via il piano freddo in via Borgo Vico

Anche quest’anno è possibile sostenere il progetto con una donazione attraverso la piattaforma di Fondazione Comasca

Lo scorso anno sono state accolte più di 100 persone nei cinque mesi di apertura delle strutture del “Piano freddo”, servizio essenziale perché finalizzato alla salvaguardia della salute e della vita delle persone. Come tale, da sempre, accoglie tutti, indipendentemente dallo status giuridico degli ospiti, rappresentando l’espressione di valori, anche normati giuridicamente (dalla Costituzione italiana alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo), su cui si fonda la nostra società. Apprezziamo quindi chi, anche nelle diverse Istituzioni, si è speso perché tale diritto continuasse ad essere riconosciuto.

La gestione del “Piano Freddo”

Si parte, dunque, il 1° dicembre:  dal punto di vista operativo, come già lo scorso anno, il “Piano freddo” vedrà la sua realizzazione attraverso il “Progetto Betlemme” di Caritas (accoglienza diffusa presso alcune parrocchie della città e di comuni limitrofi) e l’accoglienza presso l’ex caserma di via Borgovico.
I posti letto presso le parrocchie sono una ventina, mentre l’immobile di via Borgovico potrà ospitare 35 persone. Quest’ultima realtà accoglierà unicamente uomini, mentre le donne, come già avviene, saranno ospitate presso il centro di accoglienza notturno del Comune di Como, in via Napoleona, gestito da Fondazione Caritas e, per il primo anno, anche in qualche parrocchia nell’ambito del progetto Betlemme.

Le persone senza dimora accederanno all’accoglienza invernale di via Borgovico tramite il servizio di Porta Aperta e verranno accolte da operatori di Fondazione Somaschi (ente capofila del progetto) e di Fondazione Caritas, affiancati dai tanti volontari - appartenenti a enti, associazioni e gruppi informali - che anno dopo anno, con sensibilità e attenzione, rinnovano la propria disponibilità.

La Provincia, proprietaria dell’immobile dato in comodato d’uso al Comune, coprirà il costo delle utenze mentre il Comune di Como sosterrà solo le spese di pulizia della struttura. I costi del personale e di beni e servizi utili (es. lavaggio delle coperte) saranno interamente a carico del Terzo Settore. Un contributo di Caritas e un esiguo avanzo di risorse di Vicini di strada ci permetterà di non partire da zero ma la generosità della città e dei cittadini sarà determinante per poter tenere aperto il servizio fino al termine del periodo invernale.

La campagna “POCHI SOGNANO DI DORMIRE AL FREDDO”

Si rinnova la campagna di raccolta fondi a favore del “Piano Freddo”, che con leggera ironia riafferma il diritto di ogni persona di essere riconosciuta in quanto tale e nel rispetto dei propri bisogni fondamentali - come quello di avere un riparo dal freddo per non rischiare la vita. La campagna a sostegno del “Piano Freddo” è visibile sul sito web di Vicini di Strada, che rimanda per la donazione alla piattaforma della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, strumento già sperimentato con successo lo scorso anno, a questo link.  

L’appello degli enti di “Vicini di strada” - il Terzo Settore della più ampia Rete degli Enti e dei Servizi per la Grave Marginalità (a cui aderisce anche il Comune di Como con i propri Servizi Sociali)

“Nonostante la preoccupazione per l’attuale carenza di risorse economiche, abbiamo deciso di gestire il servizio per un senso di responsabilità nei confronti dei nostri concittadini senza dimora. Questo senso di responsabilità pensiamo possa e debba appartenere all’intera comunità, a partire dalle sue Istituzioni, se davvero ancora crediamo in una società che dia valore e centralità alla persona, in particolare a quelle più fragili, senza volerle nascondere, e che sia capace di interrogarsi sulle cause profonde della povertà e della marginalità, senza dimenticare un fondamentale esercizio di empatia (e se fossimo noi le persone senza dimora?)".

"Una società che, attraverso un’interazione tra pubblico e privato sociale costruttiva e rispettosa dei ruoli di ciascuno, cerchi e sperimenti percorsi efficaci di sostegno alle persone perché possano uscire dalla condizione di homeless - e vi sono esempi virtuosi in tale senso, anche nella nostra città. Un’interazione che superi il binomio polarizzante sicurezza - solidarietà per trovare modalità che non escludano l’una a favore dell’altra. Una sicurezza che ci piace pensare sia per tutti, anche per chi vive sulla strada, e una solidarietà che diventi agito di giustizia. L’azione di supporto alle persone più fragili non può muoversi solo da istanze di carità (o solidarietà, se vogliamo usare un termine laico) ma anzitutto da obiettivi di giustizia sociale, patrimonio di ogni democrazia. Il “Piano Freddo”, oggi e in futuro, non è e non potrà essere solo una preoccupazione del Terzo Settore, soggetto, quest’ultimo, che già troppo spesso, si trova a supplire con l’attività dei volontari chiare mancanze istituzionali. La tutela delle persone gravemente emarginate è un segno di civiltà che dovrebbe trovare sempre nei rappresentanti istituzionali un’azione decisa di traino e un convinto sostegno per declinarsi poi secondo logiche di effettiva sussidiarietà”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Como, al via il piano freddo in via Borgo Vico

QuiComo è in caricamento