Nuova guida Michelin, tra le novità stellate anche il Kitchen di Como
Importante riconoscimento per chef Andrea Casali
Oggi, 25 novembre 2020. è stata presentata la 66a edizione della Guida Michelin Italia, in occasione della quale sono state annunciate le nuove stelle Michelin. Ha fatto inoltre il suo debutto il nuovo pittogramma dedicato alla sostenibilità – la stella verde – assegnato agli chef che promuovono una cucina più sostenibile.
Tra le 29 le novità stellate che hanno delineato un nuovo firmamento in tredici regioni della penisola, figurano 3 new entry e 26 novità, per un totale di 371 ristoranti stellati. Tra le novità il riconoscimento è stato assegnato anche al Kitchen di Como dello chef Andrea Casali.
Confermati tutti gli 11 . L’evento, trasmesso in Live streaming, è stato condotto da Petra Loreggian con la partecipazione di Federica Pellegrini che, in qualità di Ambassador Michelin, ha annunciato i nomi dei 13 chef ai quali è stato assegnato il simbolo della sostenibilità, la “stella” verde .
La App Michelin ristoranti con i contenuti della Guida Michelin 2021 sarà disponibile gratuitamente dalle ore 14.00 di oggi per iOS e Android, mentre l’edizione cartacea della Guida sarà disponibile in tutte le librerie a partire dal 26 novembre. Sono tre le novità che portano i ristoranti che “meritano una deviazione”, e quindi le Michelin, a 37:
La Lombardia rimane la regione più stellata, con 3 novità: 59 ristoranti (3 6 51 ). Il Piemonte, con 2 novità, è sempre in seconda posizione, con 46 ristoranti (1 4 41 ), mentre la Campania, con 3 novità, si colloca al terzo posto del podio, con 44 ristoranti, (6 38 ). A seguire, la Toscana è la regione più ricca di novità (6) per un totale di 43 ristoranti (1 5 36 ) e, infine, il Veneto, a quota 37, con due novità (1 4 32 ).
Tra le province, Napoli è sempre in vetta con 28 ristoranti (6 22 ), Roma conferma la seconda posizione con 23 (1 1 21 ). Milano, scivola dal terzo al quinto posto con 17 ristoranti (1 4 12 ), alle spalle di Bolzano con 20 (1 3 16 ) e Cuneo a quota 19 (1 2 16 ).
Don Alfonso 1890 San Barbato Donato De Leonardis* Lavello (PZ)
Relais Blu Alberto Annarumma Massa Lubrense / Termini (NA)
Re Santi e Leoni Luigi Salomone ** Nola (NA)
Lorelei Ciro Sicignano** Sorrento (NA)
Osteria del Povero Diavolo Giuseppe Gasperoni * Torriana (RN)
Zia Antonio Ziantoni ** Roma
Essenza Simone Nardoni** Terracina (LT)
Nove Giorgio Servetto Alassio (SV)
Impronta D'Acqua Ivan Maniago** Cavi di Lavagna (GE)
Kitchen Andrea Casali* Como
AALTO Takeshi Iwai Milano
Borgo Sant'Anna Pasquale Laera** Monforte d'Alba (CN)
Piano 35 Christian Balzo Torino
Casa Sgarra Felice Sgarra ** Trani (BT)
Poggio Rosso Juan Camilo Quintero** Castelnuovo Berardenga (SI)
Gabbiano 3.0 Alessandro Rossi* Marina di Grosseto (GR)
Franco Mare Alessandro Ferrarini Marina di Pietrasanta (LU)
Sala dei Grappoli Domenico Francone Montalcino / Poggio alle Mura (SI)
Linfa Vincenzo Martella San Gimignano (SI)
Peter Brunel Restaurant Gourmet Peter Brunel Arco (TN)
Prezioso Egon Heiss Merano (BZ)
Senso Alfio Ghezzi Mart Alfio Ghezzi Rovereto (TN)
Vecchio Ristoro Filippo Oggioni** Aosta
SanBrite Riccardo Gaspari ** Cortina d'Ampezzo (BL)
La Cru Giacomo Sacchetto** Romagnano (VR)
Amistà Mattia Bianchi** San Pietro in Cariano (VR)
* under 30 ** under 35
La Guida Michelin nasce in Francia nel 1900. Era una piccola guida che avevano voluto i fratelli Édouard e André Michelin, i fondatori della Michelin, per aiutare le poche migliaia di automobilisti francesi alle prese con un viaggio che, allora, era spesso avventuroso. Conteneva informazioni pratiche (dove fare rifornimento, dove trovare un’officina, dove cambiare i pneumatici) e indicazioni su dove mangiare e dormire. In Italia, la prima Guida Michelin è del 1956.
La Guida Michelin nasce quindi come aiuto per chi viaggia, come ogni prodotto (pneumatici, carte e guide) Michelin, e continua ad esserlo.
I rigorosi criteri di selezione, applicati in modo omogeneo in 30 Paesi, rendono la Guida Michelin un riferimento nel campo della ristorazione. Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu. Questi criteri sono rispettati dagli ispettori Michelin in Italia, come in Giappone o in Cina e negli Stati Uniti. Ne consegue che la qualità di un ristorante tre stelle è la stessa a Firenze e a New York, così come dev’essere equiparabile la qualità di un ristorante una stella a Napoli e a Londra.