Il Noir in Festival si fa più piccolo a Villa Olmo
Niente contribuito del Comune e niente Teatro Sociale per la rassegna che si svolge tra Como e Milano
Qualche settimana fa avevamo anticipato che il Noir in Festival non si sarebbe più svolto a Como al Teatro Sociale. Notizia confermata oggi dagli organizzatori che dovranno così rimediare spostandosi a Villa Olmo. Le ragioni sono squisitamente economiche: senza il prezioso contributo del Comune di Como (50 mila euro per ultima edizione) e visto che gli organizzatori non hanno partecipato al bando multimisura (che certamente non avrebbe prodotto la stessa cifra), non è più possibile mantenere come sede per l'edizione 2019 il Teatro Sociale, location che aveva dato lustro alle precedenti edizioni della rassegna.
Mentre il programma del Noir, che si terrà dal 6 al 12 dicembre, è in corso di definizione, si apprende che la parte cinematografica sarà tutta spostata a Milano; a Como rimarranno solo le anteprime delle serie tv che verranno proiettate a Villa Olmo, location evidentemente non adatta per programmare i film proposti dal Noir in Festival.
Rimarrà a Como anche il trentaduesimo Chandler Award, il premio alla carriera che accompagna da sempre il Noir In Festival, e che ha già un vincitore. La sera del 7 dicembre, a Como, a Villa Olmo, sarà Jonathan Lethem a ritirare la copia in argento del famoso doblone Brusher, motore primo della terza avventura di Philip Marlowe (The High Window, del 1947, in italiano La finestra sul vuoto).
Lethem, newyorchese di Brooklyn, classe 1964, cresciuto in una comune e presto fuggito in California, è una delle voci più alte della letteratura contemporanea americana. Jonathan Lethem non è “uno scrittore di genere” ma è certamente uno degli scrittori che con maggiore consapevolezza, rispetto ed efficacia ha saputo giocare, entrandoci e uscendone a piacere, con i generi più diversi. In fondo, il suo esordio è un romanzo di fantascienza, certo avant-pop, ma fondamentalmente debitore al magistero di Philip K. Dick. Da allora altre storie di fantascienza, romanzi e racconti, segneranno la sua carriera, alternati a grandi romanzi di melvilliana ponderosità, a graphic novels, persino a commedie erotico musicali. E a thriller, uno dei generi che hanno fatto grande la narrativa americana, come le ultime opere pubblicate, da Anatomia di un giocatore d’azzardo, del 2016 o il recentissimo Il detective selvaggio (2019), entrambi pubblicati in Italia da La nave di Teseo.
È di Jonathan Lethem anche il romanzo da cui è tratto il film che quest’anno aprirà la Festa del cinema di Roma, il 17 ottobre. Motherless Brooklyn è il titolo originale del romanzo e Motherless Brooklyn – I segreti di una città è il titolo del film diretto (e scritto, prodotto, interpretato) da Edward Norton.
Con il premio assegnato a Jonathan Lethem, il Chandler Award conferma la sua capacità di guardare oltre gli steccati e le specializzazioni e di concepire quel che ancora a ragione chiamiamo genere come un magazzino di suggestioni, di tecniche, di utensili a disposizione della fantasia, della ricchezza, della profondità irriducibilmente individuali di ogni scrittore. E al servizio del piacere di noi lettori.