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Mongolfiera contro il Tempio Voltiano: annullato il divieto di volo per il pilota

Per il Riesame non sussistono motivi per ritenere che vi siano rischi di reiterazione

Il Tribunale del Riesame di Milano (presidente Paola Pendino, giudice Monica Amicone, giudice relatore ed estensore Caterina Ambrosino) ha annullato l’ordinanza con cui il giudice per le indagini preliminari di Como, il 4 agosto scorso, ha applicato la misura cautelare del divieto assoluto di esercitare l’attività di pilota per un anno a carico del 51enne di Lecce, legale rappresentate della società.  

L'episodio alle 8 della mattina dell'11 ottobre 2021, quando la mongolfiera si è alzata in aria dalla zona di viale Puecher a Como ed è andata prima a sbattere contro gli alberi che circondano il Tempio Voltiano e poi contro il tempio stesso. Nell'urto il grosso "cesto" che serve per il trasporto delle persone ha danneggiato un ornamento in marmo di oltre 220 chili che è caduto a terra. Non ci furono feriti né tra le persone a bordo della mongolfiera né tra i passanti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per valutare le condizioni di sicurezza e i danni prodotti.

Si aprì un’inchiesta a carico del pilota, attribuendogli la violazione di una serie di norme, compreso il regolamento dell’Easa (Agenzia europea per la sicurezza aerea), facendo “sorgere il pericolo di un disastro nell’esercizio dell’attività di volo” e “mettendo a repentaglio la sicurezza dei passeggeri e delle persone a terra”.

Il pilota è stato accusato di essere partito nonostante il vento da nord consigliasse l’attesa di migliori condizioni meteorologiche, senza seguire le istruzioni del manuale di volo che avrebbero consigliato la “procedura denominata quick release”, decollando per giunta troppo a ridosso del Tempio Voltiano e degli alberi. Fino a impigliarsi nei rami e optando, invece di una discesa d’emergenza, nella risalita, andando così a incastrarsi pure nella scultura. Con la cesta che avrebbe assunto un’inclinazione, sempre secondo le accuse, decisamente pericolosa, prima che la mongolfiera si sbrigliasse definitivamente. La scultura, però, piombò per terra. Anzi, sulle scale del Tempio, per essere precisi. E anche l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile), in una sua consulenza, avrebbe riscontrato una serie di anomalie e violazioni di regole comportamentali.

Non si parla di “incidente”, ma di “inconveniente”

Va detto che la misura del divieto di volo per un anno è stata ritenuta necessaria dal giudice per le indagini preliminari, sostenendo che vi fosse il rischio di reiterazione per via di un precedente incidente analogo. Ma l’uomo, difeso dagli avvocati Efrem Testoni e Antonio Savoia, ha fatto ricorso al Riesame, ritenendo l’insussistenza di gravi indizi di colpevolezza, sulla scorta di una serie di fattori. 

Tecnicismi a parte, nella consulenza disposta dal pubblico ministero non si parla di “incidente”, ma di “inconveniente”. E per gli avvocati della difesa le parole sono importanti e hanno un peso specifico. Insomma, secondo il regolamento europeo per incidente s’intende un evento in cui, in un caso che coinvolga un aeromobile, si verifichino lesioni gravi o mortali per le persone e lo stesso velivolo riporti danni tali da comprometterne l’aeronavigabilità. Fatto, in questo caso, non avvenuto (si ricorderà che non ci furono feriti e che la mongolfiera proseguì il tour). Allo stesso modo, secondo il pilota le condizioni atmosferiche indicavano in quel momento la possibilità di partire e il soffio di vento trasversale si sarebbe verificato quasi contemporaneamente allo stacco da terra. Anche sul quick release è stata fatta obiezione, sostenendo che la qualificazione di procedura di decollo sarebbe errata, intendo, piuttosto, la terminologia un’attrezzatura.

Il Riesame ha accolto l’appello.

Traducendo, dagli atti emerge che a bordo tutti rimasero illesi, tanto che il giro in mongolfiera proseguì come da programma e che nemmeno al di sotto vi fossero altre persone, né visitatori del museo, né pubblico assiepato in zona proprio per osservare il volo turistico. Non è mai stato chiarito se i passeggeri fossero ancorati in qualche modo nella cesta, ma se anche non lo fossero stati (e di norma non lo sono), i giudici del Riesame hanno rilevato che, a quel punto, l’inclinazione assunta deve essere stata tale da non arrecare alcun reale problema o pericolo di caduta. E la stessa mongolfiera rimase integra, riprendendo il volo, dopo il doppio incastro. Annullata, dunque, l’ordinanza e, di conseguenza, l’interdizione al volo, considerando anche che, allo stato dell’arte, non si rileva “l’attitudine a ledere o a mettere in pericolo un numero indeterminato di persone”.

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