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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'ultimo problema di Como sono i parcheggi, il paradosso di una città allo sbando

Immobile come la sua giunta: un capoluogo senza sogni, soffocato da vecchi e nuovi problemi irrisolti

Un altro anno se ne va ma a Como i problemi restano sempre gli stessi. Anzi, sono persino aumentati. Una città immobile, che non sa più sognare, che sembra avere come massima delle ambizioni solo quella di avere nuovi posti auto. Parcheggi come panacea di ogni male, una sorta di tappeto dove nascondere tutti i guai della città. Ma non avendo nemmeno un nuovo tappeto da stendere, lo sporco resta e si vede.

La Ticosa, che sembra faticare anche nella sua più misera rivoluzione, appunto quella di avere un nuovo abito a strisce blu, rimane come sempre col suo vecchio cappotto pieno di buchi, basta guardare la Santarella che potrebbe essere eletta a simbolo del degrado di questi anni. Il lungolago è un'eterna scommessa persa, una ferita che non guarisce mai, con la quale conviviamo ormai nella quasi totale indifferenza; con i rendering che ogni volta fanno l'effetto di una inutile supposta, tanto siamo vaccinati. l giardini a lago sono un altro orizzonte che ogni volta perde un po' di colore del suo immaginifico racconto. 

Lungolago blindato a Como-2-2-3

Basta? No, il "meglio" deve ancora arrivare. Como non ha un palazzetto dello sport, se tutto va bene quello di Muggio, impianto da mille spettatori, forse lo rivedremo operativo nel 2022. Le piscine? Un disastro, tanto che i ragazzi della Como Nuoto, dopo aver resistito al freddo fino a qualche giorno fa, sono ora costretti ad andare ad allenarsi a Chiasso (8 mila abitanti) con l'ulteriore costo per il noleggio di un pulmino che graverà sulle famiglie. La piscina di Muggio resterà infatti chiusa almeno fino al prossimo anno, mentre quella della Foscolo versa in uno stato pietoso.

Strade. Il viadotto dei lavatoi aspetta da mesi la sua messa in sicurezza, così come molte altre arterie cittadine avrebbero invece bisogno di un nuovo manto, da viale Geno alla zona Hangar, per non parlare delle periferie o del recente caso di via Carso. I trasporti pubblici sono in attesa da anni di soluzioni che li rendano davvero alternativi alle auto, non parliamo poi della pista ciclabile, chimera per la quale si è perso anche il finanziamento. D'altronde, per capire l'andazzo, basta rimanere dentro Palazzo Cernezzi, dove nemmeno la sala consigliare è stata ancora risistemata dopo il problema al soffitto. Poi ci sono Palazzo Pantera, restauro fermo da anni, così come quello del Tempio Voltiano in perenne ritardo rispetto alle promesse. Altra nota dolente quella del Mercato coperto, area ex grossisti, chiuso e senza nessuna soluzione in discussione, un meraviglioso tempio dei ragni. 

Viadotto lavatoi-3

Se la Casa del Fascio rimane nel campo delle utopie (che di questi tempi sembra persino una fortuna), Villa Olmo, polo culturale di cui abbiamo bisogno come il pane, è ancora in attesa di una soluzione che illumini il suo futuro e quello della città. Intanto la giunta spreme i turisti, raddoppiando la tassa di soggiorno anche in inverno, restituendo loro poco o nulla. L'offerta culturale non è mai stata così scadente come negli ultimi anni. Basterebbe ricordare in questo senso l'estate dello sgabello o più semplicemente tutto ciò che abbiamo perso, dalle Grandi Mostre al Wow, solo per citare i casi più emblematici. 

Poi ci sarebbe da aprire il capitolo della gestione a dir poco lacunosa dei senzatetto o quello della tanto sbandierata sicurezza: basta fare un giro la sera nella zona del Carrefour a lago per capire che qualcosa non va, visto che quella zona è perennemente invivibile. Possiamo anche fermarci qui e continuare a pensare che con qualche centinaio di parcheggi in più Como torni una splendida città. Ma con una giunta così disgregata, immobile e senza visioni degne  di un capoluogo sempre più ai margini della vetrina mondiale del Lago di Como, si resta desolata provincia. Purtroppo ancora non esiste una scatola dei miracoli dalla quale estrarre una bacchetta magica. A meno che qualcuno non inizi a pensare seriamente a quella delle sardine

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