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Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus

Sally, un'inglese a Como: "Contenta di essere in Italia durante questa emergenza"

Dall'immunità di gregge, al contagio del premier fino a seguire la strada già presa dall'Italia: il Covid-19 visto da altri stati

Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito, aveva parlato di "immunità di gregge", salvo poi rimanere contagiato dal Covid-19 e solo ieri, 29 marzo 2020, dichiarare (fonte ANSA) : «Andrà peggio». Il Principe Carlo, che attende la corona da decenni, adesso deve sopportare anche i meme della rete, perchè l'unica corona che ha preso è stata il coronavirus. Come sta vivendo l'Inghilterra la pandemia? E quali sono gli errori ( o le cose giuste) che ha fatto rispetto all'Italia? Ce lo spiega, almeno dal suo punto di vista, Sally Winch, traduttrice e interprete di testi medico scientifici, che da anni vive nel comasco. Una vita, la sua, trascorsa tra il Regno Unito e l'Italia, che l'ha accolta da giovanissima nel completamento dei suoi studi e dove tutt'oggi vive e lavora.

Sally quando è scoppiata l'emergenza Covid-19 tu eri in Italia, hai provato a spiegare ai tuoi amici e parenti Inglesi la situazione?

Certamente! Erano molte settimane che ero preoccupata perchè vedevo che in UK non venivano prese misure adeguate. Cercavo, quindi, di dare io informazioni su quello che stava già accadendo in Italia. Alcuni miei amici mi hanno dato retta e si sono messi prima in isolamento, ma la maggior parte di loro non si rendeva conto. 

Cosa hai pensato quando, in una intervista, il primo ministro inglese ha parlato di "immunità di gregge"?

Ero molto preoccupata, tant'è che ho scritto alla BBC. Loro volevano intervistarmi, come testimone di ciò che stava accadendo in Italia, in contrapposizione a questa affermazione. Ma il giorno dopo la posizione di Johnson è completamente cambiata. Hanno quindi, anche in BBC, mutato prospettiva alla velocità della luce e al posto mio è stata intervistata una coppia con figli. Quando hanno, infine, deciso di chiudere i pub, seguendo un pò quello che era stato il modello italiano, per me era troppo tardi. La gente è fuggita con i camper in Cornovaglia: è stato il caos! Come le persone che sono tornate al sud in Italia. In UK potevano prepararsi meglio, soprattutto perchè avevano avuto davanti agli occhi l'esempio dell'Italia. Invece hanno fatto prevalere l'aspetto economico, salvo poi ricredersi. Credo che fino a settembre a Londra non ci sarà ripresa, mentre qui spero si risolverà prima. 

Come funziona il sistema sanitario in UK?

In Inghilterra il sistema sanitario è gratis per tutti, c'è anche il privato ma è davvero carissimo. Per intenderci, io per fare una lastra ad un piede da privata ho speso circa 250sterline ( 279 euro circa). Il sistema italiano è più misto: contribuire per alcune cose è giusto. Inoltre in Inghilterra non sono a disposizione tutti i medicinali. Adesso stanno parlando tutti bene in Inghilterra del sistema sanitario in Lombardia. 

Sei quindi contenta di essere in Italia durante questa emergenza? 

Sono molto contenta di essere qui. Anche se, ad onor di vero è molto tempo che vi abito, quindi non è stata una decisione presa in base al Covid-19. Dopo la Brexit, anche per non rischiare di perdere dei lavori, avevo già deciso di restare qui. Allo stato dei fatti, comunque, mi sento più tranquilla in Italia che in Inghilterra. L'Italia, difronte agli inglesi ha fatto una bella figura e credo siano state prese le decisioni giuste, considerando anche che è stato il primo stato in Europa a trovarsi nel mezzo dell'epidemia. 

Come credi finirà questa situazione?

Impossibile dirlo. Occupandomi di traduzioni mediche ed avendo amici nel settore sanitario, abbiamo provato a valutare il Covid-19 paragonandolo all'epidemia del 1918. Un medico chirurgo (amico di una collega) ci ha spiegato che allora si moriva soprattutto perchè gli ospedali erano saturi e non ci si poteva curare per nessun altra cosa. La spagnola uccise milioni di persone ed è rimasta, in forma meno forte, fino al 1959. Forse anche noi dovremo imparare a convivere con il Covid-19 (anche se in forme meno aggressive) per anni. 

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