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Coronavirus Cernobbio

Il suoi medici gli consigliano Pfizer ma a Villa Erba gli impongono AstraZeneca, lui non ci sta: "Allora firmi il rifiuto al vaccino"

La disavventura di Franco, paziente oncologico di 70 anni

Franco C., 70 anni, paziente oncologico e affetto da amiloidosi cardiaca: il suo medico di famiglia e la sua oncologa affermano che il vaccino anti-covid più adatto a lui sia Pfizer. Franco prenota la vacinazione al centro di Villa Erba a Cernobbio, si presenta regolarmente nel giorno stabilito - 19 aprile -, fa la sua bella attesa di un'ora e mezza e finalmente viene ricevuto per l'inoculazione della prima dose di vaccino. Quando si trova davanti al personale addetto alle pratiche vaccinali, Franco fa presente quale sia la sua situazione tanto che lì per lì non sembrano esserci dubbi. "Diluisci Pfizer" dice una delle donne addette alle vaccinazioni alla collega. Ma ecco comparire una giovane dottoressa che mette in dubbio la necessità di fare Pfizer anziché AstraZeneca. I protocolli, afferma la dottoressa, non prevedono per il signor Franco né la necessità di Pfizer né il divieto di somministrare AstraZeneca. Perciò, gli sarà somministrato AstraZeneca. 

Franco, però, non ci sta: i suoi medici, presso i quali è in cura da anni e dei quali si fida, gli hanno raccomandato Pfizer. Ne deriva un piccolo trambusto amministrativo. Il personale del centro vaccinale gli chiede di firmare il rifiuto al vaccino ma Franco si oppone. "Mi sono prenotato e ho atteso per un'ora e mezza perché volevo vaccinarmi - ha raccontato ai microfoni di QuiComo - quindi ho spiegato che non era mia intenzione firmare il rifiuto del vaccino. Inoltre non essendo disponibile il modulo del rifiuto mi hanno chiesto di firmare una sorta di modulo in bianco in cui avrebbero aggiunto a penna che rifiutavo il vaccino. Ovviamente ho detto che non avrei firmato". 

Dopo aver discusso sul da farsi si è deciso di interpellare Poste Italiane che ha inviato una documentazione aggiuntiva. "A quel punto - spiega Franco - ho firmato il rifiuto ma solo perché avevano bisogno di liberare la dose di AstraZeneca per qualcun altro e non me la sono sentita di impuntarmi ulteriormente. Ma forse, e dico forse, se la dottoressa non si fosse fossilizzata sui "protocolli" e avesse valutato meglio la mia soluzione avrebbe convinto anche lei, come i miei medici, che il vaccino più adatto a me era Pfizer".

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