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Bollettino contagi, Como solo +3, intanto la Regione si difende: "Non accettiamo di essere accusati di magheggi"

Oggi, 30 maggio, leggiamo un numero maggiore di decessi (+67) ma i contagi sono stabili, nel mentre il vicepresidente Sala difende l'operato della Lombardia

Anche oggi, 30 maggio, giungono puntuali i dati della Regione. Bene Como con solo +3 casi (ieri erano +14). In generale i numeri dell'epidemia sembrano in discesa ma i morti sono ancora troppi: +67 rispetto ai +38 di ieri. Come sempre c'è grande polemica su questi dati; non solo sui vari fattori necessari per interpretarli correttamente, ma in molti, anche sui social, hanno espresso perplessità. Finchè però le critiche arrivavano da persone inesperte non c'è stata alcuna replica dalla Regione, ora, che a parare di 'magheggi sui numeri' è il presidente della Fondazione Gimbe, il vicepresidente Sala risponde.

La replica della Regione

"Non accettiamo che si parli di magheggi o che vogliamo dare dati positivi. Noi monitoriamo i dati ufficiali come fanno altre Regioni e prendiamo le decisioni migliori per i nostri cittadini". Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala in merito alle dichiarazioni del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che ha parlato di 'magheggi sui numeri' da parte di Regione Lombardia. "La Lombardia - ha aggiunto Sala - fa una comunicazione diretta e completa, tutti i dati analitici sono nel portale della Protezione Civile con la quale comunichiamo giornalmente prima di dare i dati al pubblico e siamo sempre stati allineati con il Governo. Molti ricercatori lombardi mi hanno ricordato che nelle informazioni contenute nell'agenzia di Cartabellotta ci sono diversi errori in materia di comunicazione. Sul calcolo dell' R0 o Rt non è vero che tutte le elaborazioni utilizzino la variabile dimessi/guariti". 

"Non è bello - ha precisato il vicepresidente Sala - che ci siano scienziati che dicono cose diverse l'uno dall'altro. Prima di fare certe affermazioni, sarebbe opportuno fare tutte le verifiche del caso. Perché Regione Lombardia fornisce anche le curve di accelerazione del contagio e diamo gli stessi dati che, ad esempio, fornisce la Regione Veneto". "Fra tre, al massimo sei mesi, la crisi economica rischia di uccidere di più del Covid. Se l'economia non si rimette in moto - ha sottolineato Fabrizio Sala - saranno guai anche per la sanità. La spesa sanitaria viene finanziata con le tasse: se non ci sono tasse, ci sarà anche un calo della qualità delle prestazioni sanitarie offerte, anche per curare altre patologie". "Non siamo preoccupati - ha detto ancora il vicepresidente Sala - restiamo cauti pur sapendo che dobbiamo convivere con questo virus fino a quando non arriva il vaccino. Notiamo che all'interno degli ospedali in questo momento non stanno accedendo casi gravi e questo è un dato che si può appurare". 

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