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Coronavirus

Canton Ticino: all'aperto niente mascherine

Nessuno obbligo nemmeno ai tavolini dei bar

Due paesi e due misure. L'emergenza coronavirus, che ha colpito alcune zone della Lombardia come poche altre parti al mondo, ha portato governo e regioni a disporre alcune misure d'emergenza che da quasi tre mesi stanno condizianando la vita sociale e lavorativa dei cittadini. Tra le più discusse, in vigore con la fase 2 almeno fino al 3 giugno anche a Como, c'è quella che obbliga tutte le persone ad utilizzare le mascherine anche all'aperto. In Svizzera, dove ogni giorno vanno e vengono decine di migliaia di frontalieri italiani provenienti per lo più proprio dalla Lombardia, le mascherine  protettive non vengono invece utlizzate in nessun luogo aperto. Non è obbligatorio e come abbiamo potuto verificare sembra che nessuno senta necessità di metterle volontariamente.

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Il Canton Ticino è stato colpito come altri paesi dal Covid-19, eppure le misure adottate per il contenimento sono molto meno stringenti. I bar sono tornati ad animarsi e nei luoghi della movida di Lugano si chiede solo il rispetto delle due regole base: niente assembramenti e distanziamento fisico. In questo senso verranno disposte nei luoghi più affollati, come la Foce, panchine per agevolare le distanze tra le persone. Nessun cittadino, come detto, è però obbligato a indossare la mascherina. I dati in Canton Ticino restano incoraggianti nonostante già dal 27 aprile quasi tutte le attività abbiano ripreso regolarmente le loro attività. Rimarranno invece ancora chiuse le frontiere di ingresso in Svizzera dall'Italia, per motivi diversi da quelli consentiti, come il lavoro, anche dopo il 3 giugno. 

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