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Coronavirus Via per Como

"Lido di Villa Olmo, riapertura a rischio se il Comune non riduce l'affitto di due terzi"

Il titolare Giorgio Porta: "Obbligati a una capienza ridotta, da 900 a 280 persone"

Questa volta non sarà solo il meteo a mettere a rischio la stagione del Lido di Villa Olmo. Gli effetti del coronavirus rischiano di far fallire la riapertura dell'ultima struttura balneare rimasta a Como. Il cotitolare del lido, Giorgio Porta, ha spiegato di avere incontrato il COmune di Como - assessore e dirigente - per fare presenti le grandi difficoltà legate alle norme restrittive anti-contagio. "La capienza del lido per rispettare il distanziamento sociale - ha detto Porta - è stata ridotta di due terzi, passando da quasi 900 persone a sole 280".

Nelle piscine, secondo le nuove norme, i bagnanti devono avere a disposizione 7 metri quadrati. Per ogni ombrellone, inoltre, ci devono essere 10 metri quadrati di superficie. "E' facile comprendere - ha commentato Porta - che i guadagni del lido non potranno in nessun modo essere quelli degli anni passati. Dunque, noi abbiamo chiesto al Comune di diminuire il canone d'affitto proporzionalmente alla diminuzione della capienza. Noi ci assumiamo il rischio d'impresa e sosteniamo i costi fissi per il funzionamento delle piscine e per la manutenzione della struttura, ma l'amministrazione comunale dovrebbe venirci incontro. In fondo siamo l'ultima struttura balneare rimasta a Como dopo la chiusura di Muggiò, della piscina Sinigaglia e del lido di Villa Geno".

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