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Lombardia chiusa: nessuno esce se non per motivi di emergenza. Scuole chiuse fino al 3 aprile

Evitare il più possibile anche gli spostamenti all'interno del territorio regionale. Fontana chiede immediati chiarimenti al Governo

Nel nuovo decreto del governo c'è il divieto di ingresso e uscita dalla Lombardia e altre 14 province. Le province diventate "zona rossa"  sono le seguenti: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola e Alessandria.

Leggi il decreto-2

Anche all'interno dei medesimi territori ci saranno delle limitazioni. Queste limitazioni valgono fino al 3 aprile 2020, salvo ulteriori proroghe

I divieti

Si potrà entrare ed uscire dalla Lombardia soltanto per gravi ed indifferibili motivi, di famiglia, personali e di lavoro. Le scuole saranno chiuse, le attività sciiistiche sospese così come gli eventi pubblici. Saranno chiusi i musei, le palestre, i teatri, le piscine e altro ancora. Potranno invece rimanere aperti i bar, i ristoranti e le attività commerciali, ma solo a patto di riuscire a fare rispettare la distanza di almeno un metro tra una persona e l'altra. I centri commerciali, nel fine settimana, dovrebbero essere chiusi per evitare assembramenti.

Bar e ristoranti chiusi di sera

Bar e ristorasnti potranno restare aperti solo dalle 6 alle 18 e solo se potranno garantire la distanza minima di un metro tra gli avventori. Centri commerciali chiusi nel week-end

Il dissenso di Fontana

La bozza del provvedimento del Governo - che ho ricevuto solo in serata - sembra andare nella direzione del contenimento della diffusione del virus, invitando - con misure piu' incisive - i cittadini alla prudenza". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Cio' detto - ha continuato - non posso non evidenziare che la bozza del DPCM e', a dir poco, 'pasticciata' e necessita da parte del Governo di chiarimenti per consentire ai cittadini di capire cosa si puo' fare o meno". "La confusione e' evidenziata anche dalle moltissime chiamate che stanno giungendo al mio telefono e a quello di chi da giorni e' al mio fianco per affrontare questa emergenza". 

"Siamo comunque in contatto con i rappresentanti del Governo - ha detto ancora il presidente Fontana - per cercare di mettere i cittadini e le categorie sociali in condizione di capire cosa possono fare domani. Abbiamo inviato a Roma le nostre osservazioni e la collaborazione tra i nostri tecnici e quelli di Palazzo Chigi e' costante".


 

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