rotate-mobile
Attualità Via Varesina, 72

Como senza Gloria

Dopo l'Astra, un altro cinema in città rischia la chiusura nel 2020

L'ecatombe di sale cinematografiche in città sembra non avere fine. Se il Politeama, chiuso ormai da anni, è un po' il simbolo dell'abbandono con soluzioni di rilancio che durano il tempo di uno strillo, al cinema Astra, chiuso da agosto, si lavora agli adeguamenti richiesti. Poi c'è il Gloria, una riserva indiana con una programmazione sempre da applausi: il fiore all'occhiello dei Lunedì del Cinema, che proprio ieri ha riportato sul grande schermo il regista Kim Ki-duk con il suo ultimo lavoro intitolato Il prigioniero coerano, oggi e domani arriverà il docu-film deidicato a Salvatore Dalì; poi Sulla mia pelle, il film di Alessandro Borghi che racconta gli utlimi sette giorni di Stefano Cucchi; le prime due puntate de L'amica genaiale, la nuova serie diretta da Saverio Costanzo; il concerto dei 7 Grani a sostegno della "Scuola laboratorio di giustizia" e Imagine, la pellicola del 1972 appena rimasterizzata diretta da John Lennon e Yoko Ono. 
Insomma un cartellone unico che merita l'attenzione della città, proprio quella che rivendicano i gestori del Gloria, che dopo tante battaglie provano ora a vincere la più difficile. Vista una scadenza contrattuale in arrivo nel 2020 e l'ipotesi sempre meno impissbile che la proprietà della struttura possa anche decidere di venderla per trasformarla in altro, non resta che chiedere ai cittadini l'acquisto del Gloria attraverso un'operazione di azionariato popolare. Un'idea che, per quanto possa sembrare bella e impossibile, merita molta attenzione. Se si capisce l'importanza del ruolo culturale del Gloria, allora forse è possibile smuovere il cuore, la coscienza e il portafoglio dei comaschi, creando così un precedente probabilmente unico in Italia. Non sarà facile, le vie da percorrere sono strettissime e il tempo non è poi infinito. Diversamente dal passato, non si tratterebbe quindi di un soccorso temporaneo ma bensì di un acquisto che in qualche modo metterebbe il Gloria al sicuro, diventando davvero il cinema di tutti. Utopia? Forse sì, ma la grande bellezza del cinema è fatta anche di sogni. 

Questo il testo della lettera inviata dal direttivo del Circolo Xanadù che gestisce il Gloria

Care socie, cari soci, cari cittadini comaschi,
nei giorni scorsi i quotidiani locali hanno dato notizia della possibile messa in vendita del cinema Gloria da parte della proprietà. Se così fosse (e abbiamo motivo di credere che tale possibilità sia reale e potrebbe concretizzarsi a breve), saremmo davanti ad una situazione gravissima che potrebbe decretare la fine dell'esperienza dello Spazio Gloria.

Noi pensiamo che Como non possa privarsi di uno dei pochi luoghi di incontro, cultura, di fruizione di eventi di qualità di cui dispone, un luogo che da dodici anni vive una nuova vita e che rappresenta oggi un vero e proprio polmone culturale per la città, il suo luogo comune.

Che fare?
Premettiamo che all'oggi abbiamo ancora un contratto d'affitto che ci garantisce fine a maggio 2020, ovvero due stagioni piene; e questo è un bene perchè ci dà un pò di tempo per trovare soluzioni.

Partiamo dal presupposto che lo Spazio Gloria sia veramente un luogo importante per i cittadini di Como e non solo, se è così, ci chiediamo se questi cittadini non vogliano/possano assumersi l'impegno di un grande sforzo collettivo che permetta di salvare questa esperienza.

Stiamo parlando di un progetto che porti ad un acquisto collettivo della struttura.

Un'idea molto semplice: un progetto di azionariato popolare in cui ognuno possa, con un piccolo versamento, acquistare un "pezzetto" del cinema. Può sembrare un'idea "velleitaria", noi pensiamo invece che possa avere successo ma ad una condizione: che la città, senta la responsabilità di questo. 
Pensiamo valga la pena provarci ma il problema va approcciato in positivo; non si tratta solo di un atto di resistenza, immaginate il significato di un'azione di questo tipo: una città, i suoi cittadini acquistano collettivamente un cinema per preservare un luogo di cultura della stessa città. Sarebbe un'azione di grande valore simbolico, unica in Italia

Stiamo preparando un progetto di campagna dettagliato nei suoi aspetti gestionali ed economici-finanziari, tra un mese contiamo di renderla pubblica e presentarla in un incontro nel quale vorremo celebrare anche i 70 anni del Gloria; perchè il cinema Gloria, aperto nel 1948, quest'anno compie 70 anni. Una vecchia signora che non molla e che ci sembra giusto omaggiare.
Non chiederemo un aiuto, come avvenuto altre volte quando si è trattato di risolvere una qualche emergenza, quello che chiediamo è un' assunzione di responsabilità: 
se questo luogo è un bene comune per questa città allora crediamo che sia sua responsabilità assumersi l'impegno di preservarlo.

Nel frattempo preparate un salvadanaio dedicato a questo e cominciate a riempirlo di monete, in breve senza accorgervi avrete realizzato la cifra per la vostra buona azione.

E come sempre buona visione e godetevi le tante proposte che la nuova stagione offre

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Como senza Gloria

QuiComo è in caricamento