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Como-Brogeda: dogana sotterranea grazie a un tunnel di 4 km

È il progetto svizzero che coinvolge anche il nostro comune

La Svizzera sta ripensando diversi punti di frontiera con l'Italia, ridisegnando interi quartieri, e le città di confine come Como non potevano non essere positivamente coinvolte. Ci siamo già occupati degli stravolgimenti che potrebbero interessare la zona di Monte Olimpino, ora arriva un nuovo progetto, presentato alle amministrazioni ticinesi e che riguarda la dogana di Brogeda. Dogana che, se il progetto andasse in porto, finirebbe di esistere per come la conosciamo. Con l'obiettivo di rendere il traffico più scorrevole, il panorama più gradevole e limitare l'inquinamento prodotto dalle auto ferme in attesa di attraversare il valico, l'idea è quella di trasferire la frontiera sottoterra, circa a metà di un tunnel di 4 chilometri, che correrebbe sotto la collina di Penz. A pensarlo è l'architetto svizzero Elena Fontana, che sta immaginando anche parte del Mendrisiotto, sempre nella zona di confine con Como. E infatti anche il tunnel risponde all'idea di riprogrammare i servizi transnazionali, ridisegnando lo skyline delle città coinvolte.

Quello del tunnel è di certo un progetto avveniristico ma per nulla impossibile, un’idea per la quale la Fontana e il suo staff hanno già stimato i costi: si parla di una previsione di 165 milioni di Franchi – 155 milioni di euro -che sarebbero divisi fra Svizzera e Italia.

Già molto in Ticino si sta facendo dal punto di vista dei trasporti e della logistica per ridurre l’impatto ambientale legato allo spostamento delle merci, tanto è vero che fra poco tutte spedizioni dirette in Nord Europa che attraversano la Svizzera non potranno più passare su strada ma dovranno viaggiare soltanto usando la ferrovia.

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