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Sabato, 20 Aprile 2024
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Incontro di Fucina Liberale con Gaddi e Sallusti: "La cultura, priorità per Como"

Si è svolto domenica sera nella sede dello Yacht Club l'incontro "Como città della cultura- Perché con la bellezza si mangia", promosso dal circolo Fucina Liberale. Sono intervenuti il presidente del circolo e direttore de L'Intraprendente...

Si è svolto domenica sera nella sede dello Yacht Club l'incontro "Como città della cultura- Perché con la bellezza si mangia", promosso dal circolo Fucina Liberale. Sono intervenuti il presidente del circolo e direttore de L'Intraprendente Giovanni Sallusti e Sergio Gaddi, già assessore alla Cultura del Comune di Como e oggi consulente di progetti culturali.

La serata è stata introdotta dall'avvocato Roberto Rallo, già assessore all'Urbanistica del Comune di Como e tra i fondatori di Fucina Liberale, che ha sottolineato la "necessità di un ricambio generazionale all'interno della nostra classe dirigente per far ripartire la città".

Giovanni Sallusti ha esordito riprendendo l'affermazione dell'assessore al Commercio Paolo Frisoni, secondo cui "Como non è in grado di sopportare grandi eventi", affermando che "è proprio questo minimalismo insultante che sta uccidendo la città". Per Sallusti "non valorizzare, non sviluppare, addirittura non vedere quella potenziale perla turistico-culturale che è oggi Como significa produrre un consistente e politicamente criminale danno economico ali cittadini. Significa rinunciare al principale valore contemporaneo della città, è il paradosso supremo, un capolavoro di masochismo, come se nel secolo scorso si fosse ostacolato lo sviluppo della filiera del tessile". "La seta del nuovo millennio è la città della cultura, come ha dimostrato l'esperienza delle Grandi Mostre" - ha continuato Sallusti- "ed è davvero triste vedere il candidato ad oggi dei partiti, Mario Landriscina, sminuire o addirittura omettere l'unica azione oggettivamente benefica per la città prodotta dalle ultime giunte di centrodestra".

Sergio Gaddi ha ricordato come "la città della cultura non si esaurisce nelle mostre, è quella che si sviluppa nei trasporti, nel commercio, nel cinema, nel teatro, nel design. La bellezza e l'estetica sono un valore, non un orpello, specie in Italia, dove l'immagine della cultura è connaturata al Paese. Io paradossalmente sono contento che l'economia tradizionale sia andata in crisi, perché questo passaggio ha chiarito definitivamente che questa città in prospettiva non può avere nessun rilancio se non nella città della cultura". Certo, insiste Gaddi, "devono cambiare le priorità". Ad esempio, "abbiamo un polo espositivo tra i più belli d'Europa come Villa Olmo, e qual è la grande idea della giunta Lucini? Farci un orto botanico! Un orto botanico, in un contenitore che potenzialmente attrae un milione di visitatori all'anno. Avete idea dell'impatto di un milione di visitatori paganti all'anno sull'economia della città?".

L'incontro è terminato con Sallusti che ha ribadito la posizione di Fucina Liberale: "l'alternativa oggi è tra la città-dormitorio e la città della cultura, non ci sono vie di mezzo che tengano".

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