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Insulti contro i vigili sul Facebook di Quicomo: il Comune querela tre cittadini. Una nostra riflessione

Non commenti o critiche ma semplici insulti. Questo ha spinto il comandante dei vigili del Comune di Como, Donatello Ghezzo, a prendere posizione, sostenuto dalla giunta comunale, e a querelare tre cittadini accusati dall'amministrazione di avere...

Non commenti o critiche ma semplici insulti. Questo ha spinto il comandante dei vigili del Comune di Como, Donatello Ghezzo, a prendere posizione, sostenuto dalla giunta comunale, e a querelare tre cittadini accusati dall'amministrazione di avere scritto parole ingiuriose e diffamanti nei confronti del Corpo di Polizia Locale. Tali parole sarebbero apparse a commento di un post pubblicato da noi di Quicomo sulla nostra pagina Facebook lo scorso 26 settembre. Abbiamo cercato nello storico dei post quello incriminato, ma abbiamo trovato solo un articolo relativo al Giro di Lombardia. In quel post non compaiono attualmente commenti che riteniamo passibili di querela. E' probabile che siano stati già rimossi dagli stessi autori. Ad ogni modo si impone una riflessione.

Senza volere salire in cattedra riteniamo, però, di dovere commentare questa notizia in qualità di titolari della pagina dove sono apparsi i commenti querelati. Da sempre esortiamo tutti i lettori ad esprimere le proprie opinioni a corredo dei nostri articoli o post, ma sempre con il dichiarato auspicio che vengano utilizzai toni e vocaboli che non ledano mai la dignità di nessuno e che non trascendano mai nella volgarità. Per chi, come noi, dedica la propria vita all'informazione on-line, il web rappresenta e rappresenterà sempre uno strumento democratico a disposizione di tutti. Va da sé che "da un grande potere derivano grandi responsabilità". Internet offre un grande potere a tutti, indistintamente, perché dà a chiunque la possibilità di raggiungere un ampio pubblico. Se spesso e volentieri siti e forum offrono la possibilità dell'anonimato, lo stesso non vale per Facebook. Forse crediamo che due righe e una fotina pubblicate a commento di un post rendano vere il nostro pensiero ma non noi, non la nostra identità. Forse a causa del fatto che nel web si trovi di tutto pensiamo che le nostre parole si perderanno nel calderone e che nessuno farà caso al nostro sfogo. O forse pensiamo che usando toni più forti avremo più possibilità di farci notare. In ogni caso occorre sempre tenere una condotta civile perché la vita vera e quella virtuale di internet, in fondo, sono la stessa cosa. In entrambi i mondi il più delle volte valgono le stesse leggi. La querela mossa dal comandante dei vigili di Como ne è la prova. Il reato di diffamazione esiste anche su Facebook. Non è un caso che ognuno risponda di quello che pubblica. Lo stesso non vale per il nostro sito internet dove i commenti vengono tutti approvati da noi (ecco perché a volte tardiamo a moderarli o non li approviamo se li riteniamo diffamatori).

in definitiva vi chiediamo, cari lettori, di prendere spunto da questa notizia per cercare sempre di esprimervi pienamente ma nel rispetto di chiunque sia oggetto dei vostri post o commenti. Solo facendo ciò, tutti insieme, possiamo continuare a realizzare quotidianamente uno spazio virtuale utile, sano, corretto e, soprattutto, credibile.

Concludiamo questo articolo con una aggiunta di cronaca, vale a dire il commento dell'assessore alla Polizia locale, Paolo Frisoni:"Parliamo di insulti non di critiche. La dignità e il lavoro del Corpo non possono essere derisi".

Insulti contro i vigili sul Facebook di Quicomo: il Comune querela tre cittadini. Una nostra riflessione

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