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Referendum comunale: a Como niente quorum, ma serviranno 7mila firme. La polemica

La commissione speciale di Palazzo Cernezzi ha approvato all'unanimità il nuovo regolamento comunale (che dovrà passare poi in discussione in consiglio). Tra le varie novità ha suscitato alcune polemiche la parte relativa al referendum consultivo...

La commissione speciale di Palazzo Cernezzi ha approvato all'unanimità il nuovo regolamento comunale (che dovrà passare poi in discussione in consiglio). Tra le varie novità ha suscitato alcune polemiche la parte relativa al referendum consultivo (l'unico previsto) del Comune di Como. La commissione speciale è così formata: Luca Ceruti (M5S), Anna Veronelli (Forza Italia), Luigino Nessi (Paco-Sel), Andree Cesareo (PD) e Gianni Imperiali (Como Civica). I nuovi criteri per il referendum sono: eliminazione totale del quorum ma innalzamento del numero delle firme necessarie per promuovere il referendum al 10 per cento degli aventi diritto.

Alessandro Rapinese (Adesso Como) ieri sera in consiglio comunale con una dichiarazione preliminare ha criticato duramente questi nuovi criteri per l'indizione del referendum e utilizzando il paragone con Milano - dove il quorum è fissato al 15 per cento di chi ha votato alle ultime elezioni e dove le firme necessarie sono 15mila - ha accusato in particolare Movimento 5 Stelle e PD di avere messo in atto un "inciucio" che avrà come conseguenza il rendere più difficoltosa la partecipazione diretta dei comaschi alla politica della propria città. Tutte accuse respinte e rispedite al mittenti dal pentastellato Luca Ceruti: "Rapinese è già in campagna elettorale, è evidente. luca-ceruti-2Purtroppo ignora molte cose. Innanzitutto la commissione speciale ha licenziato il nuovo regolamento comunale e il nuovo statuto, dove il referendum è solo uno dei numerosi punti. E non c'è stato nessun inciucio, infatti io ho fatto mettere a verbale che in sede di discussione consiliare presenterò una serie di emendamenti per fare si che le firme necessarie a indire il referendum siano il 10 per cento non degli aventi diritto al voto ma del numero dei votanti alle ultime elezioni amministrative. Inoltre proporrò di istituire il referendum abrogativo e quello propositivo, che adesso non sono previsti".
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