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La polemica: "Ponte di via Badone inaccessibile ai disabili"

In origine doveva essere un ponte, o meglio, un sovrappasso ciclopedonale. Cioè doveva essere percorribile sia dai pedoni che dalle biciclette. In realtà, come spiegato dall'assessore del Comune di Como, Lorenzo Spallino (Urbanistica), la nuova...

In origine doveva essere un ponte, o meglio, un sovrappasso ciclopedonale. Cioè doveva essere percorribile sia dai pedoni che dalle biciclette. In realtà, come spiegato dall'assessore del Comune di Como, Lorenzo Spallino (Urbanistica), la nuova struttura che scavalca via Badone a Camerlata, è progettata per i pedoni, anche se nulla vieta di portare la biciletta a mano lungo il ponte. Le pendenze non rendono agevole il transito pedalando, salvo avere polpacci allenati. Il consigliere comunale Alessandro Rapinese ha osservato che a maggior ragione il trabnsito dovrebbe essere ancora più difficile per i disabili su carrozzina. Ecco allora che il consigliere di Adesso Como ha predisposto un'interrogazione che prende le mosse proprio dall'annuncio, ribadito più volte nel 2014 dall'assessore Spallino, di un ponte ciclopedonale che poi si è rivelato solo ed esclusivamente pedonale.

L'interrogazione di Rapinese assume un valore ancor più politico alla luce delle dichiarazioni dell'assessore Spallino e dei consiglieri PD Patrizia Lissi e Guido Rovi, tutte citate nel documento che Rapinese si appresta a depositare in Muncipio. In un incontro pubblicodell'aprile 2014 Spallino illustrava il futuro dell’area “Ex Trevitex”dichiarando: “Abbiamo anche previsto in sede di convenzione, tra le molte cose, che il rilascio dell’autorizzazione all’apertura della grande distribuzione sia subordinato alla realizzazione delle tre opere principali che riguardano l’insediamento della grande distribuzione ovvero: l’allargamento della via Badone, il sovrappasso ciclopedonale e la piazza antistante il centro commerciale". A proposito dei due consiglieri PD, invece, Rapinese rinfaccia a Lissi e Rovi di aver sostenuto la realizzazione della riqualificazione del comparto ex Trevitex (e quindi l'apertura del nuovo centro commerciale firmato Esselunga) in virtù anche proprio della promessa della realizzazione di un sovrappasso ciclopedonale accessibile anche ai disabili. Nelle premesse dell'interrogazione Rapinese ricorda prima le parole di Lissi del 29 maggio 2014 dura: "Se non arrivassimo ad un accordo con Esselunga, pretendendo il rispetto delle convenzioni vigenti, certamente Esselunga sarebbe penalizzata nelle sue prospettive di sviluppo, ma il Comune potrebbe solo pretendere la realizzazione del sovrappasso di via Badone, per altro solo pedonale, e la consegna della palazzina nello stato di fatto in cui si trova ora (ex Fisac, ndr)”.

Poi le parole di Rovi in relazione al ponte: "E' fatto apposta per passare anche con le carrozzine e le biciclette”.

In definitiva Rapinese nell'interrogazione chiede all'amministrazione comunale se "abbia intenzione di rilasciare comunque ad Esselunga l’autorizzazione all’apertura della grande distribuzione nonostante il ponte sulla via badone non possa essere utilizzato da da cittadini diversamente abili".

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